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Blue Eco Line “pesca” la plastica grazie a River Cleaner

La startup fiorentina Blue Eco Line coi suoi filtri innovativi va a pesca di tutte le plastiche che stanno contaminando fiumi, fonti e altro

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Non esiste solo la pesca di molluschi e pesci, ma anche della plastica. E Blue Eco Line punta a questo, grazie ad una serie di filtri all’avanguardia.

Startup fondata da alcuni ragazzi di Firenze tra i 22 e i 27 anni, ha sviluppato un innovativo impianto chiamato River Cleaner per combattere la plastica presente nei fiumi e prevenire la sua dispersione in mare.

Blue Eco Line pulisce i fiumi e i mari

Il team di Blue Eco Line è composto dai tre co-founder Lorenzo Lubrano Lavadera, Camilla Cantiani e Michael Mugnai, e si dota di una serie di collaboratori, come Umberto Fazio (data scientist), Federica Lenzi (social media manager), Martino Kuntze (data analyst) e Jacopo Sponchiado (marine scientist).

Sono giovani appassionati di ambiente e tecnologia, con competenze diverse come ingegneria, biologia marina, marketing e comunicazione. Questa passione, unita ad un forte sentimento ambientalista, hanno portato alla nascita della River Cleaner.

Si tratta di un impianto progettato per pescare la plastica direttamente alla fonte, nei fiumi, utilizzando una serie di sensori e di tecniche di filtraggio avanzate. Il successo dell’impianto ha fatto sì che la startup potesse dare un contributo davvero notevole alla pulizia delle falde idriche, e punta anche all’ambiente marino, di cui si stima purtroppo un’incidenza pari a 834 rifiuti ogni 100 metri.

Come funziona il River Cleaner

Grazie alla loro formazione eterogenea e alla loro passione per l’ambiente, i ragazzi di Blue Eco Line sono riusciti a creare un progetto innovativo e sostenibile.

L’impianto River Cleaner “pesca” la plastica direttamente alla fonte, nei fiumi, utilizzando una serie di sensori e di tecniche di filtraggio avanzate. Oltre ai oggetti di plastica, raccoglie anche le microplastiche, che viene raccolta e poi smaltita in modo sostenibile, evitando così che finisca in mare e danneggi l’ecosistema marino.

Il sistema è composto da una barca che naviga lungo il fiume equipaggiata con i seguenti sistemi:

  • un sistema di rilevamento,
  • un sistema di filtraggio ad alta efficienza,
  • un sistema di smaltimento sostenibile della plastica raccolta.

Prima avviene la rilevazione della plastica presente in acqua attraverso i sensori. Poi il sistema è in grado di individuare i punti critici in cui la plastica si accumula e concentrarsi sulla raccolta in quelle zone. Da lì scatta il sistema di filtraggio ad alta efficienza entra in azione, separando la plastica dall’acqua. Il sistema di smaltimento della plastica raccolta prevede l’utilizzo di tecniche di riciclo e di recupero energetico, in modo da ridurre l’impatto ambientale della stessa operazione di pulizia dei fiumi.

Il loro progetto è un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per affrontare una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo.

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