Neuralink, l’azienda fondata da Elon Musk, ha appena svelato una novità importante riguardo al suo chip neurale, che ha recentemente segnato un nuovo traguardo nel campo delle interfacce cervello-macchina.
Neuralink, il paziente controlla un braccio robotico e scrive con il pensiero
In un recente video pubblicato su X, Neuralink ha rivelato gli ultimi progressi ottenuti con un suo paziente, attualmente anonimo, a cui è stato impiantato il chip neurale N1. Questo dispositivo, progettato per ripristinare la mobilità e la comunicazione delle persone con disabilità, elimina la necessità di cavi o movimenti fisici, permettendo agli individui tetraplegici di controllare dispositivi esterni, come computer portatili e smartphone, semplicemente con la mente.
In questo video di 30 secondi, si vede il paziente controllare un braccio robotico e scrivere la parola “Convoy” su una lavagna, il tutto utilizzando esclusivamente il pensiero. Per la cronaca, Convoy fa riferimento all’omonimo studio di fattibilità condotto dalla società per esplorare le potenzialità delle interfacce cervello-computer (BCI) applicate alla robotica assistiva.
Sebbene i dettagli specifici sul paziente non siano stati rivelati, Elon Musk ha confermato al sito di informazione PCMag che il braccio robotico è stato controllato esclusivamente tramite segnali cerebrali, senza l’uso di joystick o sensori muscolari.
Il successo della dimostrazione con il braccio robotico rappresenta solo l’inizio di una rivoluzione tecnologica. Neuralink prevede di impiantare il dispositivo in altri otto pazienti entro l’anno e di ampliare significativamente i propri studi clinici per validare l’efficacia e la sicurezza della tecnologia su scala più ampia. Ulteriori aggiornamenti sullo studio Convoy e sulle future applicazioni delle BCI saranno comunicati nei prossimi mesi.
Lo studio PRIME e nuovi test in arrivo
Ci sono anche alcune novità in merito allo studio parallelo PRIME, che coinvolge alcuni dei partecipanti del sopraccitato studio Convoy. Tuttora in corso, il “Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface” prevede l’inserimento di un impianto BCI miniaturizzato e invisibile, collocato nell’area del cervello responsabile della pianificazione dei movimenti.
Secondo quanto riportato dal sito Interesting Engineering, per l’inserimento dell’impianto verrà utilizzato un robot specializzato da 1,8 tonnellate, in grado di inserire 64 elettrodi, ciascuno con 16 contatti, nelle aree cerebrali che controllano il movimento delle mani. Questi elettrodi trasmettono l’attività neurale ai dispositivi esterni, consentendo agli utenti di interagire con la tecnologia tramite il solo pensiero. Grazie a questo impianto BCI, persone affette da patologie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o da lesioni al midollo spinale potranno riconquistare una certa autonomia nel controllo di dispositivi digitali.
Stando alle ultime indiscrezioni, Neuralink sta estendendo le sperimentazioni cliniche di questo studio oltre i confini degli Stati Uniti. Dopo aver ottenuto l’approvazione per lo studio dell’ente Health Canada, l’azienda ha avviato i primi test internazionali. In Canada, i neurochirurghi stanno cercando sei volontari con paralisi per l’impianto del dispositivo BCI.