Alla finale di Start Cup Ecosister 2024 l’innovazione verde e sostenibile ha preso il centro della scena, premiando i progetti più promettenti e con il maggiore impatto ambientale. Organizzata da Art-ER e Regione Emilia-Romagna, la competizione ha visto sfidarsi diverse startup universitarie, mostrando come ricerca e imprenditorialità possano guidare la transizione ecologica.
Start Cup Ecosister: un trampolino verso l’innovazione verde
Promossa in collaborazione con le Università, i centri di ricerca, i partner sul territorio e con Ecosister, la challenge si è posta come obiettivo anche quest’anno favorire la nascita di nuove imprese sostenibili e ad alto contenuto innovativo.
E questo mettendo in palio non solo un montepremi di 20mila euro, messo a disposizione dai sostenitori dell’iniziativa (Iren Spa, Emil Banca Credito Cooperativo, Intesa Sanpaolo e Federazione Regionale Ordini Ingegneri Emilia-Romagna), ma anche l’accesso al PNI – Premio nazionale Innovazione, il più importante premio nazionale per progetti d’impresa fondati sulla ricerca.
Insieme alla finale della Start Cup Ecosister, durante l’evento “Start Cup Ecosister Day – Emilia-Romagna towards a Sustainable Future“, svoltosi al CNR | Area territoriale di Ricerca di Bologna, si sono tenuti più di cento incontri B2B tra i protagonisti (progetti finalisti della competizione, startup e spinoff partecipanti a Ecosister) con imprenditori e investitori.
Le startup vincitrici dell’edizione 2024
2G Carbons, Magnetic Future e Bioprint3RS: sono queste le tre startup che giovedì 24 ottobre si sono aggiudicate il podio della finale della Start Cup Ecosister 2024.
Al primo posto si è classificato il progetto di 2G Carbons (Università di Bologna), una tecnologia innovativa per trasformare scarti agroindustriali in un materiale che non solo depura le acque reflue, ma produce anche un fertilizzante sostenibile. 2G Carbons ha vinto anche il premio speciale “International Mindset” del progetto Ecosister, che offre un percorso imprenditoriale all’estero, oltre al premio “Green & Blue” di Repubblica.
Al secondo posto troviamo Magnetic Future (Università di Bologna), che ha sviluppato un sistema per l’alimentazione dei magneti superconduttivi, riducendo i costi energetici per l’utente finale. L’obiettivo è rendere la tecnologia dei superconduttori accessibile a più settori, dai trasporti alla medicina, migliorandone l’efficienza energetica.
Il terzo posto è stato invece assegnato a Bioprint3Rs (Università di Parma) per la sua biostampante 3D completamente sanificabile, pensata per produrre dispositivi medici a rilascio controllato di farmaci.
Menzioni speciali e finaliste al Premio PNI
Oltre ai primi classificati, durante la finale di Start Cup Ecosister 2024 sono state assegnate anche Menzioni Speciali ora per l’imprenditoria femminile ora per l’innovazione sociale.
A ottenere la prima Menzione è stata la startup TukEasy (Università di Bologna), che propone un servizio di trasporto merci urbano che combina semplicità, affidabilità e sostenibilità. Mentre la seconda Menzione è andata alla startup Bioprint3Rs per il suo contributo all’innovazione sociale.
I primi classificati (insieme ad altri progetti selezionati) avranno l’opportunità di partecipare al Premio Nazionale Innovazione (PNI), in programma a Roma il 5 e 6 dicembre. Tra i progetti finalisti che rappresenteranno la Start Cup Ecosister al PNI ci sono anche quello di Daidalos (Università di Bologna), che si focalizza sulla progettazione di chip elettronici avanzati, con una particolare attenzione agli acceleratori per l’intelligenza artificiale. E di PACPCM (Università di Ferrara), che ha sviluppato un imballaggio ecologico composto di micelio e materiali a cambiamento di fase (PCM), utili per mantenere stabili le temperature dei prodotti.
Di seguito invece tutti i progetti finalisti di quest’edizione: Cinematocco (Università di Parma), Claire Medical Solutions (Università di Modena e Reggio), Horizons Automation (Università di Modena e Reggio Emilia), ReFoody (Università di Bologna), eTorre – Energy Storage Elevated (Università di Bologna) e waveCELL (Università di Modena e Reggio Emilia).