A Lisbona si sta tenendo il Web Summit, e sono ben 11 le startup italiane in competizione al Pitch Contest.
Ognuna di queste sono impegnate in settori ad alta specializzazione tecnologica, che va dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale fino al perfezionamento delle pratiche di economia circolare. Vediamo insieme quali sono.
Le 11 startup italiane al Pitch Contest
Il Web Summit è una delle fiere tecnologiche più importanti al mondo. Nell’attuale edizione oltre 105 aziende innovative provenienti da tutto il mondo si sono sfidate sul palco per vincere raccontando la propria impresa.
Come già anticipato da StartupItalia, sono ben 11 le startup italiane che sono state selezionate per partecipare al Pitch Contest di quest’anno. A breve addirittura si dovrebbe sapere anche chi vincerà la competizione.
Per saperne di più: Startup innovative: cosa sono e come crearne una
Tra le imprese italiane presenti all’evento internazionale a Lisbona, si va da Butterfly Decisions, specializzata in soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione dei processi decisionali, fino a Climbo, che offre un SaaS per imprenditori e commercianti utile ad avviare il proprio business online.
Ci sono anche app come E-Plato, che organizza i dati aziendali e migliorarne la ricerca riducendo gli sprechi di tempo. Oppure FunniFin, che trasmette competenze di educazione finanziaria attraverso la gamification, e Joinrs, punto d’incontro digitale con le aziende per studenti, neolaureati e profili lavorativi junior.
E così anche servizi legati alla blockchain, come Genuine Way, un blockchain provider che punta su un’offerta tecnologica attenta alla sostenibilità. Oppure servizi legati al marketing, come Kleecks, che ottimizza le performance di marketing e rende il sito delle aziende più performante, e Wora, che offre servizi di consegna same day su appuntamento, dedicati a retailers ed e-commerce.
Oppure legati all’economia circolare, come Movopack, che ha sviluppato un packaging riciclabile per i negozi online, e ReLearn, che monitora la produzione dei rifiuti in un’azienda, migliorandone il riciclo grazie alla gamification. E per finire imprese come G-move, che sfrutta sensori per restituire grafici di affluenza e controlli sugli accessi all’interno di un’area definita.