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Il nuovo progetto di Breton a base di AI generativa

Il nuovo progetto di Breton porta l’AI generativa nell’ottimizzazione dei processi aziendali. Ecco in cosa consiste

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista
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Aiutare gli addetti nei processi produttivi, e tutto questo con l’AI generativa. Ecco l’ultimo obiettivo di Breton, gruppo trevigiano specialista in progettazione e produzione di macchine e impianti industriali d’avanguardia, che punta a rendere l’intelligenza artificiale generativa sempre più una realtà nell’ambito aziendale e industriale, quasi in sintonia con l’indirizzo governativo sancito dall’ultimo disegno di legge approvato.

Breton: il progetto Magick per l’AI generativa in azienda

Azienda fondata nel 1963 e oggi player di riferimento nella progettazione e produzione di macchine utensili per la lavorazione di metalli e materiali compositi per i settori automotive, al centro dell’ultima innovazione di Breton c’è il progetto Magick, sviluppato grazie al cofinanziamento di 200mila euro nell’ambito del Bando IRISS promosso da SMACT Competence Center per la digitalizzazione delle imprese.

Inoltre il progetto è stato sviluppato anche in collaborazione con l’Università di Padova e Statwolf, azienda specializzata nel monitoraggio del ciclo di vita delle soluzioni di Machine Learning.

Il progetto si ramifica in due soluzioni diverse ma complementari:

  • BretonExplorer, un chatbot avanzato che migliora la condivisione e la fruizione della conoscenza aziendale;
  • BretonDesigner, che utilizza un tool AI che offre supporto ai progettisti, creando da una bozza di progetto delle immagini fotorealistiche.

Gen AI e LLM alla base di Magick

Il progetto sfrutterà la Gen AI per creare contenuti originali sia in formato testuale che visuale, il tutto grazie all’apprendimento da dataset di notevoli dimensioni. Per ogni esigenza dell’addetto corrisponderà a sua volta una soluzione di testo o d’immagine.

La tecnologia innovativa alla base di entrambe le soluzioni sfrutta modelli generativi di diversa natura:

  • BretonExplorer, per le sintesi testuali, usa i LLM (Large Language Models) e i GANs (Generative Adversarial Networks);
  • BretonDesigner, per la sintesi delle immagini realistiche, usa Diffusion Models.

L’importante novità nell’adozione di queste soluzioni è l’automazione: l’utilizzo di tecniche di apprendimento automatico permette ai modelli di estrapolare le informazioni più significative dai dati. E, successivamente, ricombinarle per creare nuovi contenuti con caratteristiche simili.

Federico Milan, Digital Innovation Manager di Breton e referente del progetto, spiega ad Adnkronos:

“Fondamentale nella nostra visione è la creazione di strumenti che non solo facilitino, ma abilitino veramente i nostri operatori, designer e manager, elevando la loro consapevolezza e liberandoli dal peso di attività ripetitive e di scarso valore aggiunto. Con BretonExplorer e BretonDesigner, posizioniamo l’uomo al centro dell’industria, permettendo così che l’ingegno umano emerga e generi nuovo valore. Questo rappresenta il cuore della nostra filosofia: trasformare ogni sfida in un’opportunità di eccellenza, attraverso l’uso di agenti intelligenti”.

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