Mai come in questi giorni le tematiche inerenti a crisi climatica e inondazioni sono sulla bocca di tutti. E i big tech lo sanno tanto che Google ha deciso di portare Flood Hub, il suo sistema dotato di AI in grado di prevedere le inondazioni, in 60 nuovi Paesi, Italia compresa.
L’AI di Google contro i disastri naturali
Secondo le stime le inondazioni colpiscono circa 250 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno e provocano danni economici per circa 10 miliardi di dollari. Ma ora, grazie alla tecnologia AI di Google, questo potrebbe cambiare.
Flood Hub, infatti, arriva in 60 nuovi Paesi in Africa, nella regione Asia-Pacifico, Europa e Sud e Centro America dove vi sono alcuni dei territori con le più alte percentuali di popolazione esposta al rischio di inondazioni e con condizioni meteorologiche più estreme.
Grazie alla tecnologia di intelligenza artificiale i governi e le organizzazioni umanitarie potranno dunque prepararsi tempestivamente alle inondazioni fluviali monitorando i dati e le previsioni sulle inondazioni rilevanti a livello locale fino a 7 giorni in anticipo. Per farlo Flood Hub utilizza diverse fonti di dati pubblicamente disponibili, come le previsioni del tempo e le immagini satellitari. La tecnologia combina quindi due modelli: il modello idrologico, che prevede la quantità di acqua che scorre in un fiume, e il modello di inondazione, che prevede quali aree saranno interessate e quanto sarà profonda l’acqua.
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Google, inoltre, ha fatto sapere che sta lavorando per espandere gli avvisi di previsione inondazione anche in Ricerca e in Maps.
“Nel 2018, abbiamo avviato la previsione delle inondazioni in India e ci siamo espansi in Bangladesh per aiutare a combattere i danni catastrofici causati dalle inondazioni annuali. Grazie ai progressi nei nostri modelli globali di previsione di intelligenza artificiale e machine learning , nel 2022 abbiamo esteso ulteriormente la nostra tecnologia in altri 18 paesi, aprendo la strada all’attuale espansione globale. Flood Hub fa parte del nostro lavoro di risposta alle crisi per fornire alle persone l’accesso a informazioni e risorse affidabili nei momenti critici, inclusi anche incendi e terremoti. Da oltre un decennio, collaboriamo con gli operatori di prima linea e di emergenza per sviluppare tecnologie e programmi che aiutano a mantenere le persone al sicuro, informate e al riparo dai pericoli”, ha dichiarato Yossi Matias, Vicepresidente tecnico e ricerca e responsabile della risposta alle crisi di Google.