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Celle solari in perovskite ancora più efficienti grazie ai risonatori

Queste celle solari in perovskite riescono a essere altamente efficienti pur essendo ultra sottili. Tutto ciò è reso possibile grazie ai risonatori Gires-Tournois

Redazione

Pochi conosceranno i “risonatori” Gires-Tournois, ma è proprio grazie a questi che un gruppo di scienziati dell’Università dell’Accademia Cinese delle Scienze è riuscito a sviluppare delle celle solari in perovskite altamente efficienti. Vediamo cosa sono, e come sono riusciti a potenziare questi pannelli fotovoltaici.

Risonatori Gires-Tournois applicati alle celle solari in perovskite

Stando a quanto riportato da pv magazine, i risonatori Gires-Tournois sono dei dispositivi ottici avanzati progettati per creare onde stazionarie e dispersioni cromatiche. Basati in genere su uno specchio metallico riflettente, questi risonatori vengono utilizzati principalmente in applicazioni come la compressione degli impulsi.

Nel caso delle celle solari in perovskite, i ricercatori hanno impiegato un risonatore Gires-Tournois, al quale, racconta Ning Dai (autore principale della ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Solar Energy)

“[…] abbiamo scelto di combinare uno specchio posteriore in argento con una struttura ottica altrettanto semplice. Questo design ottimizza la cattura e l’assorbimento della luce, migliorandone notevolmente l’efficienza complessiva”.

Dopo aver scelto il materiale apposito per il risonatore, il team è passato a selezionare i materiali e lo spessore di ciascun strato della cella solare. Il risultato è un tipo di cella che presenta una stratificazione altamente sofisticata: uno strato di trasporto elettronico (ETL) in ossido di zinco (ZnO) di 10 nm; uno assorbitore in perovskite di 45 nm; uno per il trasporto delle lacune (HTL) in ossido di nichel (NiOx) di 5 nm; e uno posteriore in argento di 60 nm.

Vantaggi economici e ambientali

Raccontano i ricercatori, questa configurazione ha permesso alla cella solare di assorbire circa l’85% della luce, specialmente nel range di lunghezze d’onda tra 400 e 800 nm. E secondo simulazioni condotte con il software SCAPS,

“[…] la cella solare ultrasottile in perovskite vanta un’efficienza di conversione fotoelettrica fino a circa il 26%, superiore alle sue controparti convenzionali. In condizioni ideali, l’efficienza di conversione delle celle solari in perovskite ultrasottili può raggiungere anche circa il 27%”.

Oltre all’efficienza elevata, questa configurazione presenta importanti benefici dal punto di vista economico ed ecologico. La riduzione dello spessore dello strato di perovskite non solo abbatte i costi dei materiali, ma riduce significativamente la quantità di piombo necessaria: un aspetto cruciale per la sostenibilità.

Tuttavia, i ricercatori hanno aggiunto che questo tipo di cella in perovskite richiederà l’uso di tecniche di deposizione sotto vuoto per raggiungere i livelli di efficienza accettabili per la produzione commerciale.

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