Estrarre acqua dall’aria, dagli Stati Uniti arriva una soluzione molto “naturale”

Ispirandosi ai meccanismi della Natura, i ricercatori dell’Università del Nevada (USA) hanno sviluppato una tecnologia in grado di estrarre l’acqua dall’aria

Redazione

Gli Stati Uniti si ritrovano oggi con il Sud-ovest del Paese afflitto da una siccità sempre più grave. E fossero solo gli USA a soffrirne: tantissimi luoghi nel mondo hanno a che fare con la siccità, come ad esempio l’Italia. Ma grazie a questa tecnologia, sviluppata presso l’Università del Nevada a Las Vegas (UNLV), sarà possibile estrarre acqua dall’aria persino in condizioni di bassa umidità, come durante un periodo di forte siccità.

Estrarre acqua dall’aria, una tecnologia ispirata dalla natura

L’idea di estrarre acqua dall’atmosfera non è nuova, ma fino ad oggi i metodi disponibili presentavano limiti significativi, specialmente in condizioni di bassa umidità. Per arginare questo problema, il team di ricerca dello UNLV ha sviluppato una soluzione ispirata da meccanismi naturali utilizzati da specie come le rane arboricole e le piante aeree, in grado di assorbire l’umidità presente nell’aria e trasformarla in acqua utilizzabile.

Seguendo questo principio, il team ha progettato una membrana idrogel, o “pelle,” capace di catturare l’umidità in modo simile. In pratica, essa trasferisce il vapore acqueo in una soluzione salina liquida che può essere successivamente processata per ottenere acqua potabile.

Questa membrana è progettata anche per funzionare a energia solare, sfruttando l’abbondanza di sole presente in zone desertiche come quella di Las Vegas. Questa caratteristica non solo rende tutta l’operazione più sostenibile, ma riduce anche i costi operativi teorici, rendendo questa membrana economicamente vantaggiosa per le comunità aride.

Fino a 3,5 litri d’acqua al giorno

Per provare la sua efficienza, i ricercatori hanno sperimentato la membrana nella valle di Las Vegas, caratterizzata da un clima arido e da un’esposizione al sole di circa 300 giorni all’anno.

In un ambiente del genere la membrana è stata in grado comunque di catturare una quantità significativa di acqua dall’aria, anche con livelli di umidità inferiori al 10%, una soglia molto bassa rispetto ai metodi convenzionali (solitamente richiedono almeno il 30% di umidità per essere efficaci).

Alla fine, raccontano i ricercatori, la membrana è riuscita a produrre fino a 3,5 litri d’acqua per metro quadro al giorno, con la possibilità di rendere anche il triplo in ambienti ancora più umidi.

Ma non basta solo produrre. Gli stessi ricercatori lanciano un monito in merito alla siccità e alle risorse idriche oggi disponibili:

“Le nostre risorse idriche si stanno esaurendo e il clima del nostro pianeta sta cambiando. Per raggiungere la sostenibilità, dobbiamo cambiare le nostre abitudini. Tutta questa idea sembrava fantascienza, ma questo è possibile, e in realtà lo stiamo facendo”.

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