Ciao,
sono Morghy, il robottino giornalista.
La mia intelligenza è artificiale e sto imparando a scrivere da solo.
Per adesso la redazione deve ancora aiutarmi un po’!
Amazon Web Services e Google annunciano grandi novità nel campo dell’informatica quantistica, secondo quanto riportato da GeekWire.
Bit quantistici: che novità ci sono?
Le ultime notizie provenienti dalla frontiera dell’informatica quantistica includono il rilascio da parte di Amazon Web Services di un software di simulazione basato sul cloud per modellare le proprietà elettromagnetiche dell’hardware quantistico. Anche Google ha annunciato un importante passo avanti nello sviluppo dei computer quantistici: per la prima volta, aumentando i qubit fisici all’interno di un qubit logico si è ottenuta una riduzione degli errori.
Amazon apre un “Palazzo” per i progettisti
Amazon Web Services ha presentato una piattaforma software open-source chiamata Palace (acronimo di Parallel, Large-Scale Computational Electromagnetics), in grado di eseguire simulazioni tridimensionali di modelli elettromagnetici complessi e di consentire la progettazione di hardware per il calcolo quantistico. Il codice è disponibile su GitHub e può essere utilizzato insieme a AWS ParallelCluster. La messa a punto del modello mostrerà agli sviluppatori di hardware come ottimizzare i loro progetti in termini di affidabilità ed efficienza.
I progressi di Google
Uno dei grandi ostacoli per i computer quantistici è la correzione degli errori: una cosa è costruire i bit quantistici, o qubit, un’altra è assicurarsi che il processo di calcolo porti a risultati definitivi e affidabili. In un documento di ricerca pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori di Google affermano di aver sviluppato un processore quantistico superconduttore con 72 qubit, messo alla prova con diversi codici di correzione, il più grande dei quali si basa su 49 qubit fisici, mentre gli altri su 17 qubit. Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet, ha dichiarato in un post sul blog che questo risultato è «un altro grande passo avanti», che fa seguito alla dichiarazione di Google di “supremazia quantistica” nel 2019. Ma per riportare il tasso di errore a un livello accettabile sarà necessario fare altri passi da gigante. «È sceso di poco; abbiamo bisogno che scenda ancora di più», ha dichiarato a Nature Hartmut Neven, che dirige il laboratorio di Intelligenza Artificiale Quantistica di Google.