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Google Home sarà presto disponibile anche offline

Per una volta Google Home dà ascolto alle lamentele dei suoi utenti, e decide di aprire il suo servizio di smart home anche alle connessioni offline

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista
dispositivi connessi

Perché limitare la propria smart home all’online, quando puoi rendere gli elettrodomestici intelligenti disponibili anche offline? Una bella domanda, come una delle tante mosse dagli utenti di Google Nest Hub al colosso di Mountain View. Alla fine Google ha detto di sì, e ha precisato che l’azienda svilupperà a breve il supporto offline per i dispositivi Google Home.

Ecco quello che succede quando gli utenti si uniscono e fanno capire alle aziende come migliorare davvero i propri servizi! Ma vediamo ora cosa comporterà il passaggio all’offline.

Google Home collegherà i suoi dispositivi a una rete offline

Riporta Android Authority, gli utenti di Google Nest Hub e il team Home & Nest di Google hanno discusso all’interno dell’AMA Reddit in merito ad alcune problematiche relative ai comandi dei servizi Google Home.

Come ad esempio l’attuazione di comandi semplici come accendere un interruttore della luce: un’attuazione spesso lenta, perché richiede appunto una connessione Internet. Il sistema è fatto in modo che i comandi passino attraverso i server di Google invece di farli arrivare direttamente ai dispositivi tramite le proprie reti domestiche.

Google Home ha recepito la lamentela, e ha ribadito che a breve potrebbe risolvere questo problema con l’introduzione del supporto offline tramite Matter, lo standard di connettività open source per i dispositivi connessi.

Tutte le altre novità da Google

Oltre all’offline, riporta Android Authority, Google vuole aggiungere ulteriore supporto per le videocamere Nest di prima generazione. Come? Intervenendo sui firmware di questi dispositivi datati, e forse metterli alla pari con altri prodotti di terze parti, come Eufy e Wyze. Almeno a livello di compatibilità.

Ma, precisa Il Software, il colosso di Mountain View farà comunque attenzione a questi prodotti, specie a Wyze, che ha di recente subìto una violazione di sicurezza.

E se non vuole che il suo sistema basato su speaker intelligenti, lanciato sul mercato nel 2017, finisca per essere infettato e di coinvolgere tutti gli altri dispositivi, come i vari Chromecast e robot aspirapolvere, nonché tanti altri prodotti comuni nelle nostre case, allora è meglio controllare bene e stare in campana con le eventuali lamentele.

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