Meta al lavoro su un motore di ricerca simile a SearchGPT

Secondo alcune indiscrezioni, Meta sta sviluppando un motore di ricerca che possa sfidare SearchGPT di OpenAI

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista
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In futuro non ci sarà solo SearchGPT. Sembra infatti che Meta, la società madre di Facebook e Instagram, stia sviluppando un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale, in modo da poter sfidare giganti come Google (con Gemini in Ricerca), Microsoft (Copilot integrato a Bing) e soprattutto OpenAI (SearchGPT).

L’evoluzione dei motori di ricerca: l’intelligenza artificiale come protagonista

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata una componente chiave per migliorare l’esperienza di ricerca online. Ne è un esempio Google, che, oltre a integrare sempre di più sul suo motore di ricerca il modello AI Gemini, sta perfezionando funzionalità come “AI Overview”.

Parallelamente, OpenAI, nota per ChatGPT, ha avviato SearchGPT, un motore di ricerca sperimentale che sfrutta la collaborazione con Microsoft e Bing per accedere a dati aggiornati in tempo reale.

Attualmente, il chatbot Meta AI – disponibile solo in alcuni Paesi, come Stati Uniti e Canada, ma non in Europa – si basa sui risultati forniti da Google e Bing per rispondere alle richieste degli utenti. Tuttavia, Meta sta lavorando a un sistema di indicizzazione delle pagine web per creare un proprio database di informazioni, necessario per poter poi sviluppare un proprio motore di ricerca.

Per saperne di più: Intelligenza artificiale: cos’è e come funziona, tutto sulla AI

La nuova impresa di Zuckerberg: un motore di ricerca con Meta AI

A riferirlo è il sito di informazione The Information. Se tutto fosse confermato da Meta, questa mossa consentirebbe alla società di Mark Zuckerberg di offrire in futuro risposte personalizzate basate su dati raccolti in modo indipendente, eliminando la necessità di affidarsi a fonti esterne. Inoltre, la creazione di un motore di ricerca proprietario permetterebbe a Meta di trattenere gli utenti nel proprio ecosistema, offrendo informazioni rilevanti direttamente su piattaforme come Facebook e Instagram.

Comunque sia, la costruzione di un motore di ricerca interno presenta numerose opportunità e sfide per Meta. Da un lato, l’autonomia consentirebbe di potenziare l’esperienza dell’utente, fornendo risposte rapide e personalizzate. Dall’altro lato, l’uso di contenuti raccolti tramite web scraping potrebbe sollevare una serie di questioni riguardanti i diritti d’autore, oltre alla necessità di riconoscere ai creator di contenuti una giusta remunerazione.

Tutto ciò però riguarda il futuro. Oggi, stando a The Information, Meta è impegnata non solo a creare il database sopraccitato con gli spider, programmi di scansione web capaci di catalogare e raccogliere informazioni, ma anche a siglare accordi. Di recente, infatti, Meta ha stretto un accordo con l’agenzia di stampa Reuters, che garantisce al chatbot l’accesso autorizzato agli articoli e alle notizie pubblicate.

Questo passo sembra mirato a evitare controversie legali, problema invece affrontato dalla concorrente Perplexity. Quest’ultima è al centro di cause legali con editori come News Corp e il New York Times per l’uso di contenuti protetti da copyright nel proprio sistema di intelligenza artificiale.

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