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Perché Apple ha rimosso l’emulatore iGBA dall’App Store, ma mantiene i giochi vintage

Una decisione curiosa, che però fa intendere come ancora sia difficile per Apple cercare di aprire davvero l’App Store

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Una storia curiosa: da una parte abbiamo Apple che rimuove iGBA, un emulatore di Game Boy per iPhone. Dall’altra abbiamo sempre Apple, che però mantiene comunque i videogiochi vintage nell’App Store, nonostante la rimozione di uno dei suoi emulatori.

Il motivo di questo doppio standard? Vediamolo insieme.

Perché Apple ha rimosso l’emulatore iGBA

Applicazione tra le prime a capitalizzare sulle nuove regole più flessibili di Apple riguardanti gli emulatori di giochi retrò, dopo l’imposizione europea ad aprire l’App Store a concorrenti come AltStore, iGBA è rimasto raggiungibile per poche ore, durante le quali è stato scaricato moltissime volte. Poi è arrivata di colpo la rimozione da parte di Apple.

Perché? Riporta Tech Crunch, a quanto pare iGBA avrebbe violato il codice di un altro emulatore, GBA4iOS. Si tratta di un progetto open source che offre un emulatore di giochi Game Boy per iOS.

In pratica, iGBA non aveva avuto il permesso da parte dello sviluppatore di GBA4iOS, Riley Testut, tra l’altro progettista di AltStore e Delta, un emulatore Nintendo e successore popolare di GBA4iOS.

In un post su Threads lo stesso sviluppatore ha criticato Apple per aver approvato iGBA, mentre la sua app Delta era pronta per il lancio dal 5 marzo, e invece ancora si trovata su TestFlight di Apple.

Va detto però, precisa Tech Crunch, che l’emulatore GBA4iOS era distribuito sotto una licenza GNU GPL v2. Si tratta di una licenza per la quale non sarebbe consentita la restrizione di Testut sul divieto alla distribuzione su App Store per qualsiasi lavoro contenente il codice.

Un’argomentazione che però non ha fatto cambiare idea Apple. Sempre lei ha stabilito che l’app contraffatta doveva essere rimossa per violazione delle sue linee guida dell’App Store riguardanti lo spam e il copyright (regole 4.3 e 5.2, rispettivamente).

Ma continua a mantenere i giochi vintage

A seguito del varo del Digital Markets Act (DMA) dell’UE, il colosso tech di Cupertino ha dovuto rendere l’App Store più aperto a tutte le app, giochi vintage compresi.

Dopo un aggiornamento delle sue regole dell’App Store per conformarsi alla nuova normativa, Apple aveva annunciato che avrebbe aperto l’App Store anche ai negozi di giochi in streaming a livello globale.

Ma il supporto aggiuntivo per gli emulatori di giochi retro non è stato aggiunto se non fino a questo mese. E questo per via della clausola per cui i giochi devono utilizzare gli acquisti in-app se stanno offrendo download di oggetti digitali.

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