Future You, il chatbot per parlare con il proprio futuro

Scoprire il proprio Sé del futuro oggi è possibile grazie al chatbot del MIT: Future You. Ecco come funziona

Redazione
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A volte ci si chiede come potrebbe essere la propria versione nel futuro, il proprio Se stesso tra qualche anno se non tra decenni. È una domanda che fino ad oggi è sempre rimasta relegata nei meandri della psicoanalisi, ma ora, grazie alla ricerca condotta dal MIT, scoprire il proprio Sé del futuro diventa realtà. E questo grazie a Future You, un chatbot che permette anche di ricevere consigli preziosi su come migliorare il proprio stile di vita da parte di una propria versione di se stessi, ma invecchiata di decine di anni.

Il progetto Future You del MIT

Progetto sviluppato da un team di scienziati del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT), Future You è un chatbot che utilizza l’intelligenza artificiale per creare simulazioni di conversazioni tra il Sé presente e il Sé futuro.

Utilizzando sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, ci appare un proprio Sé non solo invecchiato nelle foto, ma anche programmato per offrire consigli e indicazioni basate sulle attuali abitudini e aspirazioni dell’utente.

L’idea di questo chatbot, nelle parole riportate da Adnkronos di uno dei ricercatori, Pat Pataranutaporn, è di promuovere il pensiero a lungo termine e incoraggiare comportamenti positivi.

Un metodo che spesso si sottovaluta: anche Ivo Vlaev, professore di scienze comportamentali all’Università di Warwick, ha sottolineato che molte persone trovano difficile immaginare il proprio futuro, almeno per poterlo poi plasmarlo al meglio. Questo tipo di esercizio, promosso dal chatbot, potrebbe invece portare a comportamenti più costanti e benefici.

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Come funziona il chatbot

Il funzionamento di Future You è abbastanza semplice. Da utente bisogna intanto rispondere a una serie di domande su vari aspetti della propria vita, inclusi amici, familiari, esperienze passate e obiettivi futuri. Dopo aver caricato una propria immagine, il programma la modifica digitalmente per mostrare come potrebbe apparire l’utente a 60 anni.

Le risposte fornite vengono integrate in un modello complesso che genera ricordi sintetici per la versione invecchiata dell’utente, facendo sì che il chatbot possa rispondere in modo coerente e significativo.

Il sistema sviluppato dal MIT ovviamente non è onnisciente, né esaustivo in tutte le potenziali implicazioni che possono derivare da un’elaborazione così particolare. Gli utenti sono chiaramente informati che il Sé futuro non è una previsione, ma piuttosto una rappresentazione plausibile basata sulle informazioni fornite. Anzi, essi sono incoraggiati a esplorare diverse possibili versioni future, tanto basta solo modificare le risposte per avere nuovi consigli e nuovi scenari.

Proprio questa disposizione sembra aver trovato il favore di chi l’ha voluto sperimentare, come riporta un loro studio basato su ben 344 volontari. Da questa ricerca emerge che le conversazioni con il chatbot hanno reso le persone meno ansiose e più connesse al loro futuro, perché Future You ha consigliato loro a scelte di vita migliori.

Ovviamente l’efficacia del progetto dipenderà dalla capacità del chatbot di simulare conversazioni significative e pertinenti. Va detto però che se gli utenti in futuro continueranno a percepire il chatbot come autentico e intuitivo, l’influenza sul loro comportamento rimarrà sempre notevole. Ma tutto questo, purtroppo, sarà il futuro a deciderlo.

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