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Tre startup italiane fondate da donne, l’innovazione si tinge di rosa

Simona Politini
Startup: donne digital

Le startup guidate da donne sono sempre più numerose, dimostrando che imprenditoria e innovazione non sono un’esclusiva maschile.


Crescono le imprese innovative femminili, ma il Covid-19 mette il freno

Nell’ultimo decennio (2009-2019) è raddoppiato il numero di startup guidate da una donna passando dal 10% al 20% sul totale. A rivelarlo è Crunchbase secondo il quale inoltre nel 2019 sono stati ben 21 i nuovi unicorni di origine femminile e 20,6 i miliardi di dollari investiti in aziende con almeno una co-fondatrice donna. Questa tendenza positiva, sempre secondo Crunchbase, sembra però avere avuto una battuta d’arresto nel 2020 sia come numero di unicorni sia relativamente agli investimenti totali indirizzati verso le startup al femminile: più di 800 startup fondate da donne in tutto il mondo hanno ricevuto un totale di 4,9 miliardi di dollari in finanziamenti di rischio fino a metà dicembre 2020 (questa cifra potrebbe però essere aumentata dato che spesso i finanziamenti vengono registrati in ritardo dopo la fine dell’anno). Sebbene gli investitori e gli imprenditori affermino che non è chiaro se il calo sia interamente dovuto al Covid-19, bisogna riconoscere come la pandemia ha avuto un impatto sproporzionato sulle donne nella forza lavoro e ciò non poteva non riflettersi anche nel settore delle startup. La strada è segnata dunque, ma il percorso per raggiungere la parità di genere in ambito lavorativo è ancora lungo.

Business meeting

Le startup italiane guidate da donne

Ecco tre startup femminili tutte italiane dove intuito e spirito imprenditoriale si fondono con le nuove tecnologie:

Ghostwriter AI è la startup fondata da Ester Liquori e Mauro Bennici che utilizza l’intelligenza artificiale per creare contenuti in grado di attrarre clienti. Pensata per chi lavora nel digital marketing, Ghostwriter AI ha sviluppato una potente tecnologia, basata su algoritmi di deep learning, sistema semantico e Natural Language Processing (NLP), in grado di identificare l’affinità tra contenuto e pubblico e generare con un click contenuti coinvolgenti che aumentano le vendite e dunque i profitti.

Prometheus è la startup biotech fondata da Valentina Menozzi e Alice Michelangeli insieme a Riccardo Della Ragione che realizza e vende soluzioni per la medicina rigenerativa veterinaria e umana, attualmente incentrata su prodotti per la medicina veterinaria, basati sull’ utilizzo dei derivati ematici (PRP – Plasma Ricco di Piastrine) per la rigenerazione cellulare e dei tessuti. Il suo primo prodotto è Ematik Ready, un kit che permette di creare un cerotto che dimezza i tempi di guarigione delle ferite rispetto ai metodi tradizionali.

Cynomys è la startup fondata da Fabiana Surace, e Ambra Milani e Enrico Carta che opera nel settore IoT a livello internazionale, in particolare sviluppando soluzioni volte a migliorare la salute umana, ad incrementare il benessere animale ed a tutelare il territorio, per garantire un efficientamento della produttività ed un aumento della qualità della vita. Su l’allevamento si concentra il core business dell’azienda. Cynomys infatti è la prima azienda ad aver brevettato una soluzione IoT per il monitoraggio dei parametri ambientali in stalla sviluppando un unico dispositivo che attraverso la piattaforma in cloud permette di tenere sotto controllo tutti i parametri che influenzano il benessere animale e la produttività.

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