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Google Play Store, dal 31 agosto addio a tutte queste app

In arrivo la “purga” di Google: dal 31 agosto tutte queste app non saranno più disponibili su Play Store. Ecco perché

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Negli ultimi anni, Google ha adottato misure sempre più restrittive per garantire che le applicazioni disponibili sul Play Store offrissero sempre un’esperienza di alta qualità ai propri utenti. E stavolta vuole andarci giù pesante, con tanto di “purga” prevista il 31 agosto per tutte queste “particolari” app.

Google, arriva la “purga” del 31 agosto

Riporta Android Authority, Google ha recentemente aggiornato la sua policy relativa allo spam e alla funzionalità minima per le app presenti in Play Store, per far sì che tutte le app offrano un’esperienza utente stabile e coinvolgente.

Da qui l’ultima disposizione riportata sul blog ufficiale:

“Le app dovrebbero fornire un’esperienza utente stabile, reattiva e coinvolgente. Su Google Play non sono consentite app che hanno arresti anomali, prive di un livello base di utilità adeguata in qualità di app mobile, prive di contenuti coinvolgenti o che presentano altri comportamenti non coerenti con un’esperienza utente funzionale e coinvolgente.”

L’intento di Google è chiaro: migliorare la reputazione del Play Store come piattaforma sicura e affidabile. Nonostante i miglioramenti apportati negli ultimi anni, l’azienda sta infatti mirando a rafforzare ulteriormente il controllo sulla qualità delle app, garantendo che solo quelle che rispettano standard elevati restino disponibili dopo il 31 agosto, data in cui scatterà la “purga”.

Quali app scompariranno dal Play Store

Le nuove regole si concentrano su un’ampia gamma di app, incluse quelle che si bloccano frequentemente, che non rispondono o che semplicemente non offrono valore agli utenti.

In particolare, saranno eliminate le applicazioni:

  • senza funzionalità specifiche (ad esempio, app che contengono solo testo o file PDF);
  • con pochissimi contenuti e che non offrono un’esperienza utente coinvolgente (ad esempio, app che contengono solo uno sfondo)
  • progettate per non fare nulla o per non avere alcuna funzione.

In pratica le app spam o addirittura quelle in odor di malware/spyware. E se si pensa che Big G stia esagerando, ci teniamo a ricordare che nel corso del 2023 sempre Google ha bloccato la pubblicazione di 2,28 milioni di app perché violavano le sue normative. Inoltre ha rigettato quasi 200.000 proposte di nuove applicazioni. Tutto pur di proteggere al meglio i propri utenti.

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