Il 2024 è l’anno dell’intelligenza artificiale, e non smetteremo mai di ripeterlo. Nel caso dell’AI generativa, Apple vuole puntare in alto, anche se ancora si sa poco e nulla di ogni eventuale rilascio. Lo stesso Tim Cook, CEO del colosso di Cupertino, ha ribadito che la società rileverà qualcosa “entro la fine dell’anno”.
Per avere la certezza di quanto affermato, bisognerà aspettare l’incontro annuale con gli sviluppatori, il WWDC, che si svolge in genere a giugno. Sarà sicuramente una data da tenere d’occhio per eventuali grandi rivelazioni sull’AI generativa.
Quando arriverà l’AI generativa Made in Cupertino?
Gli investitori e stakeholders di Apple hanno solo una domanda in testa: quando il mondo vedrà un po’ di GenAI “Made in Cupertino”? Come riporta Tech Crunch, Apple sta lavorando su questa grande branca di intelligenza artificiale da tempo, e per avere qualcosa in merito toccherà attendere “entro la fine dell’anno”, secondo il CEO Tim Cook.
Questo è quanto ribadito ieri, durante una conferenza sugli utili, l’amministratore delegato di Apple, il quale ha sottolineato i continui investimenti nell’intelligenza artificiale, insieme ad altre “innovazioni rivoluzionarie”. Si pensi solo ai nuovi visori Vision Pro VR/AR di Apple.
Al momento però non c’era più alcuna indicazione su quando esattamente Cupertino tirerà sù il sipario sui suoi sforzi di intelligenza artificiale. Riportiamo di seguito alcuni stralci del discorso di Tim Cook pubblicati su Tech Crunch.
“In termini di intelligenza artificiale generativa, che immagino sia il tuo obiettivo, abbiamo molto lavoro in corso […] Il nostro modus operandi è sempre stato quello di fare un lavoro e poi parlare di lavoro e non di uscire allo scoperto. E quindi lo manterremo anche per questo. Ma abbiamo alcune cose di cui siamo incredibilmente entusiasti, di cui parleremo più avanti quest’anno. “
Investimenti su AI e privacy
Al gruppo dirigente senior di Apple è stato anche chiesto del livello di investimenti che sta facendo nell’intelligenza artificiale, data l’entità di alcune delle scommesse fatte da altre aziende tecnologiche. Il direttore finanziario Luca Maestri ha risposto brevemente e in modo ottimistico a questa richiesta.
“Abbiamo sempre detto che non investiremo mai troppo nel business. Stiamo quindi effettuando tutti gli investimenti necessari nello sviluppo del nostro prodotto e nello sviluppo dei servizi di sviluppo software. Continueremo quindi a investire in ogni area del business – e al livello appropriato – e siamo molto entusiasti di ciò che ci aspetta per il resto dell’anno”.
Altro aspetto importante è anche la questione dei dati e della privacy. Il posizionamento di lunga data di Apple come pro-privacy e pro-user rappresenta sia una sfida che un’opportunità quando si tratta di intelligenza artificiale generativa. Anche perché richiede grandi quantità di dati (spesso personali) per addestrare i modelli di intelligenza artificiale nella ricercata spinta all’utilità.
Tuttavia, se Apple può offrire agli utenti strumenti GenAI privi di caricamento dei dati degli utenti su un cloud di terze parti da qualche parte, potrebbe ritagliarsi una nicchia bella consistente rispetto agli attuali leader di mercato. Ma dovrà comunque fare attenzione a tutti i rischi per la privacy e la sicurezza che possono comportare.
Riporta Tech Crunch, OpenAI sta ora affrontando l’accusa che il suo chatbot AI, ChatGPT, viola le leggi europee sulla protezione dei dati in aree come la formazione dei modelli AI.