Come nome potrebbe richiamare tutto meno che un robot, magari un celebre film comico. E invece in futuro RINGHIO diventerà forse l’avanguardia nella sicurezza archeologica.
Parliamo infatti del primo robot guardiano presso il Parco Archeologico di Pompei, frutto della ricerca nata dalla convenzione tra il Parco e l’IIT.
Arriva RINGHIO, il robot guardiano degli Scavi
Al Parco Archeologico di Pompei arriva “RINGHIO”, il robot che “fa la guardia” agli Scavi archeologico di Pompei. Come spiega il Parco in un post su Facebook, il progetto nasce grazie ad una convenzione di ricerca fra il Parco archeologico di Pompei e l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia).
“Tuttora è in corso l’attività di ricerca per lo sviluppo di un’unità autonoma che sia in grado di monitorare le strutture archeologiche del Parco e di individuarne le anomalie/difetti/danni che si palesano tra intervalli di ispezione.
I responsabili scientifici per l’IIT sono Ferdinando Cannella, coordinatore della Industrial Robotics Facility di IIT e Arianna Traviglia, coordinatrice del centro CCHT.
Il robot, denominato “RINGHIO”, è un prototipo di rover di limitate dimensioni in grado di “navigare” attraverso le strade e dentro le domus di Pompei. Tra un’ispezione e l’altra, è capace di verificare se emergono anomalie, difetti o danni.
Lo scorso anno era toccato invece a SPOT vigilare sugli Scavi. Un cane robot capace di ispezionare luoghi, anche i più impervi e di piccole dimensioni, in tutta sicurezza, acquisendo e registrando dati utili allo studio e alla progettazione di interventi di manutenzione e restauro.
Tutto ciò è segnale di come l’alta tecnologia, anche quella più avveniristica, sia sempre più connessa con il parco archeologico di epoca romana più famoso al mondo.