Google ha scelto il cuore vulcanico di Taiwan per scrivere un nuovo capitolo della sua strategia energetica e industriale. Con un accordo stretto con la svedese Baseload Capital, l’azienda americana realizzerà un impianto a energia geotermica da 10 megawatt, il primo di questo tipo per il colosso tech nella regione Asia-Pacifico. L’obiettivo? Fornire energia pulita e costante ai suoi data center sull’isola, ma anche aprire la strada a una trasformazione più ampia: quella che fonde sostenibilità ambientale e ambizione industriale, tecnologia dei semiconduttori e intelligenza artificiale.
Una mossa che va oltre la sostenibilità ambientale
“Da quando Google ha firmato il primo contratto di acquisto di energia (PPA) aziendale per l’energia solare a Taiwan nel 2019, abbiamo lavorato per accelerare lo sviluppo dell’energia pulita e soddisfare la domanda di elettricità proveniente dai nostri data center e uffici locali. […] Oggi annunciamo un’altra pietra miliare con la firma dei primi PPA aziendali per l’energia geotermica a Taiwan e i nostri primi nella regione”.
Così Google annuncia la sua ultima iniziativa green, che mira a fornire energia pulita e continua ai suoi data center taiwanesi, raddoppiando la capacità geotermica attuale dell’isola e affiancando una fonte stabile alle rinnovabili intermittenti come il solare e l’eolico.
L’impianto, il cui avvio è previsto per il 2029, rappresenta non solo un progresso verso la neutralità carbonica, ma anche un tassello centrale nella strategia industriale più ampia di Google, volta a potenziare la propria infrastruttura tecnologica nell’area asiatica.
Il colosso californiano sta diversificando la catena di approvvigionamento e consolidando relazioni con attori locali di peso, come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), leader globale nella produzione di semiconduttori. Proprio a TSMC sarà affidata la produzione del chip Tensor G5 previsto per il 2025, scelta che segna un allontanamento da Samsung e rafforza i legami con il polo tecnologico taiwanese.
L’energia geotermica come leva per l’espansione nel settore AI
L’alimentazione dei data center tramite energia geotermica ha anche una valenza funzionale: l’intelligenza artificiale richiede enormi risorse computazionali e, di conseguenza, energetiche. Garantire una fornitura continua ed ecocompatibile diventa dunque un tassello essenziale nello sviluppo dell’infrastruttura AI di nuova generazione.
La collaborazione con MediaTek — altro attore legato a TSMC — suggerisce un ecosistema in costruzione, in cui Google punta a radicarsi saldamente attraverso un mix di innovazione tecnologica, sostenibilità e partnership industriali.
L’iniziativa si inserisce anche negli obiettivi di lungo termine di Taiwan, che punta a raggiungere 6 gigawatt di capacità geotermica entro il 2050. L’investimento di Google può dunque fungere da volano per l’intero settore energetico locale: favorirà la crescita di competenze, lo sviluppo della catena di fornitura e la realizzazione di infrastrutture chiave.
Inoltre, Google ha espresso l’intenzione di continuare a esplorare tecnologie geotermiche innovative, collaborando con realtà come Fervo Energy e Project Innerspace, e sostenendo la ricerca anche in Australia. Un approccio che dimostra come l’energia, per Google, sia ormai un asset strategico a tutti gli effetti.