Apple limita le riparazioni sull’iPhone per guadagnare ancora di più

Con la nuova policy di Apple sulle riparazioni, se hai un iPhone non potrai ripararlo come tutti gli altri smartphone. Ecco perché

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Apple punta sempre al brand, anche per quanto riguardano le riparazioni possibili sull’iPhone. Addirittura sembra sia arrivata a impostare i propri cellulari in modo da “segnalare” la presenza di parti riparate con pezzi non originali.

E di non funzionare più correttamente fin quando non verranno utilizzati pezzi conformi alle linee Apple.

iPhone alla mercé del diritto di riparazione di Apple

A denunciare questo “abuso” è il New York Times. Il celebre quotidiano newyorchese afferma che l’iPhone include un codice per identificare quando i componenti di riparazione vengono acquistati da Apple e di non funzionare più correttamente se vengono utilizzate alternative.

È noto che Apple si opponeva a tutte le iniziative di “diritto alla riparazione” che consentirebbero ai possessori di iPhone di rivolgersi a riparatori indipendenti. Al punto da lanciare il proprio servizio di riparazione e sostenere il diritto della California alla fattura di riparazione.

Tuttavia, il New York Times afferma che, nonostante tutto il suo apparente ripensamento riguardo alle riparazioni, Apple ha adottato misure per assicurarsi che possano essere utilizzate solo le proprie parti.

Oltre a trarre profitto dalla vendita di parti, viene affermato che questa imposizione interna spingerebbe le persone ad AppleCare+. Ricordiamo inoltre che Apple ha lanciato il suo programma di riparazione self-service per iPhone nel 2022 e poco dopo, nel 2023, lo ha esteso anche ai Mac.

Ad oggi, il servizio frutta ad Apple circa 9 miliardi di dollari all’anno.

Quali sono le parti “spia” nell’iPhone

Sono sette le parti dell’iPhone che possono causare problemi durante la riparazione. Di queste, cinque su sette non funzionano anche quando una parte viene scambiata con la stessa parte funzionante di un nuovo iPhone identico. Questi cinque sono:

  • il sensore Face ID o Touch ID,
  • il display,
  • la batteria,
  • la fotocamera frontale
  • il sensore LiDAR.

Il New York Times afferma che si tratta di un problema software noto come “accoppiamento di parti” e che negli ultimi anni solo le parti approvate e le riparazioni autorizzate hanno evitato il problema.

Inoltre non è solo Apple ad adottare questa policy. Si ricordino Hewlett Packard, con le sue cartucce d’inchiostro, Tesla con le sue automobili e John Deere con le attrezzature agricole.

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