Pannelli solari, arriva la pellicola che li mantiene puliti senza fatica

Una nuova tecnologia che potrebbe rivoluzionare la manutenzione dei pannelli solari, riducendo sporco e costi operativi fino al 10%

Redazione

Nel contesto di un settore fotovoltaico in piena espansione, la pulizia dei pannelli solari rappresenta ancora oggi una delle sfide più complesse per garantirne l’efficienza. Polvere, sabbia e residui atmosferici, infatti, possono ridurre in modo considerevole l’assorbimento della luce solare, abbattendo le prestazioni degli impianti. Da qui nasce l’idea della società Chemitek, che ha presentato una pellicola trasparente antistatica chiamata Antistatic Solar Armor 2.0.

Nuovo rivestimento per i pannelli solari: meno manutenzione, più efficienza

Secondo quanto riportato da Solar Power World Online, la nuova tecnologia si applica direttamente sulla superficie dei pannelli e consente di ridurre l’accumulo di sporco grazie a un’azione passiva, senza necessità di energia o interventi meccanici.

Rispetto alla precedente versione, Antistatic Solar Armor 2.0 è progettata per resistere meglio agli agenti atmosferici, rendendola particolarmente adatta a un uso prolungato all’aperto. Il principio è semplice ma efficace: la pellicola facilita il distacco delle particelle solide ogni volta che piove o soffia il vento, contribuendo a mantenere la superficie pulita più a lungo.

Anche in aree con poche precipitazioni, è sufficiente un getto d’acqua per rimuovere i residui, riducendo il bisogno di lavaggi manuali o detergenti chimici. Questo approccio passivo consente così non solo un risparmio energetico, ma anche una sensibile diminuzione dei costi operativi legati alla manutenzione.

La pellicola si dimostra particolarmente utile in ambienti difficili, come zone desertiche, tetti industriali, contesti agricoli isolati o città con alta concentrazione di polveri sottili. In questi casi, l’effetto antistatico può incrementare l’efficienza dei pannelli fino al 10%, secondo quanto dichiarato dall’azienda. Inoltre, la durata stimata di almeno dieci anni, senza perdita significativa delle sue proprietà, permette di allungare i tempi tra un intervento di manutenzione e l’altro.

Nonostante non possa contrastare altri problemi come l’ombreggiamento o il degrado dei materiali, si presenta come un supporto complementare di grande utilità, applicabile anche su impianti già esistenti e senza richiedere energia aggiuntiva. I primi test, sia in laboratorio che sul campo, mostrano risultati incoraggianti, anche se mancano ancora studi indipendenti a lungo termine.

Iscriviti alla newsletter

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.