Alcuni scienziati dell’Università del Surrey hanno studiato l’associazione tra età e utilizzo di Internet, scoprendo che i giovani e la dipendenza da Internet erano collegati.
In pratica, quanto più si è giovani, tanto più è probabile che si diventi dipendenti da Internet, e questa tendenza diminuisce con l’età. E forse c’è qualcosa che ha portato a tutto questo.
Cresce la dipendenza da Internet tra i giovani
A confermare questo crescendo è la dott.ssa Brigitte Stangl, autrice principale di uno studio sull’attuale andamento della dipendenza internauta nella popolazione giovanile.
I ricercatori hanno intervistato 796 partecipanti allo studio, scoprendo che quelli di 24 anni o più giovani trascorrevano in media sei ore online, mentre quelli di età superiore a 24 anni ne trascorrevano solo una media di quattro.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Travel & Tourism Marketing, coincide con i dati emergenti sugli impatti negativi che ha sulla salute mentale dei giovani americani, già resi noti dal New York Post.
I risultati dello studio
Sembrerebbe che a coadiuvare questa problematica sia stata l’invenzione dello scorrimento infinito dei social media. Proprio su questo fronte i ricercatori stanno tentando di misurare la dipendenza dallo schermo in nuovi studi.
Sulla base delle risposte al sondaggio, i ricercatori dell’Università del Surrey sono stati in grado di classificare gli utenti dello schermo in cinque gruppi:
- utenti occasionali,
- utenti iniziali,
- sperimentatori,
- tossicodipendenti in negazione,
- tossicodipendenti.
Si va da persone (14% degli intervistati) che hanno un’età media di 33 anni, privi di segni di dipendenza, fino a casi di ragazzi under 22 che cercano di creare addirittura relazioni su Internet (17% degli intervistati), trascurando le responsabilità del mondo reale di essere online.
Sebbene non vi fosse alcuna correlazione tra l’utilizzo di Internet e il genere, i ricercatori hanno scoperto che l’uso del cellulare era collegato a livelli più elevati di dipendenza e che le risposte emotive alla tecnologia prevedevano comportamenti futuri verso la realtà aumentata.