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Big Data: cosa sono e perché servono alle aziende di oggi

Cosa sono e a cosa servono i Big Data? Ecco alcuni dati, esempi utili, vantaggi, campi di applicazione e trend futuri

Arianna De Felice
Big data

Dopo il rallentamento registrato durante la pandemia, l’universo dei Big Data ha ripreso la sua crescita. Lo conferma l’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano secondo il quale il mercato dei Big Data & Analytics nel 2021 ha registrato una crescita del 13% raggiungendo un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro. Ma cosa sono i Big Data e a cosa servono?

Big Data definizione

Con il termine Big Data ci si riferisce a quell’enorme quantità di dati e informazioni che passano attraverso il digitale e a tutto ciò che gira attorno ad essi: dalle tecnologie necessarie per generarli e gestirli alle competenze per governarli, sino alla conseguente nascita di nuove figure professionali come per esempio i Data Scientist. Ma da dove arrivano questi dati? Diciamo più o meno da ogni device o piattaforma software che utilizziamo, dai social media, dai call center, dalle ricerche online e, persino, dagli acquisti che facciamo.

Quando si cerca una definizione di Big Data, è utile tenere a mente il criterio delle 3V elaborate per la prima volta nel 2001 da Doug Laney: Velocità, Volume e Varietà. A queste oggi se ne aggiungono altre due che sono Veridicità e Variabilità. Vediamo nel dettaglio a cosa fanno riferimento:

  • Volume: fa riferimento alle dimensioni dei Big Data;
  • Velocità: riguarda sia la velocità con cui vengono generati i dati ma anche la velocità con la quale vengono trasmessi;
  • Varietà: i dati vengono generati in tantissimi formati dai numeri alle immagini, dai testi ai video;
  • Veridicità: dai dati si ricavano delle informazioni fondamentali per prendere alcune decisioni. Affinché il processo sia valido, è necessario che questi dati siano affidabili;
  • Valore: fa riferimento all’importanza dei dati per le aziende che sanno raccoglierli, analizzarli e applicarli a strategie ad hoc.

Big Data vantaggi e a cosa servono

Abbiamo visto brevemente cosa sono i Big Data, ora viene naturale chiedersi: a cosa servono? Una volta analizzati i dati i vantaggi sono numerosi: possono aiutare a ridurre i costi e le tempistiche, prendere decisioni più smart, sviluppare nuovi prodotti e nuove offerte, conoscere il mercato e i competitor e anticipare le tendenze. In considerazione dell’importanza dei dati per le aziende, tante sono le iniziative messe in campo per aiutarle a capirne il valore, tra queste Challenge Us, il programma del Sant’Anna di Pisa.

Cos’è la Big Data analytics

I dati che tutti noi lasciamo ogni giorno in rete sono dunque infiniti ed è per questo che è importante riuscire ad analizzarli. È qui che nasce il termine Big Data Analytics ovvero il processo di raccolta e analisi di tutti i dati ricevuti per poterne poi estrarre le informazioni necessarie e utili al proprio business. A occuparsi di tutto questo delicato processo è il Data Analyst, una delle figure attualmente più richieste e ricercate sul mercato.

I campi d’applicazione

I Big Data possono essere applicati praticamente in ogni settore e ambito:

  • GDO. Tutti gli acquisti fatti nei punti vendita della grande distribuzione organizzata o online e, persino l’utilizzo di carte fedeltà, crea dei dati utili per valorizzare l’esperienza d’acquisto del consumatore;
  • Logistica. Proprio come nella GDO, ogni movimento “nasconde” un’enorme quantità di dati utile a ottimizzare le attività del magazzino e molto altro;
  • Finanza. Grazie ai dati è possibile prevenire frodi e contrastare il crimine organizzato;
  • Ambiente. I dati satellitari aiuteranno a migliorare la ricerca per prevenire e diminuire le emissioni di gas serra;
  • Sanità. L’analisi avanzata dei dati clinici può ridurre i costi aiutando lo sviluppo della medicina e della diagnosi;
  • Marketing. Infine il marketing oggi si basa tutto sui dati, sulla loro analisi e sulla capacità di raddrizzare il tiro delle proprie strategie una volta presone atto.

Esempi

Tanti i campi di applicazione dunque ma, per capire ancora meglio di cosa si tratta, ecco alcuni esempi di uso dei Big Data. Netflix, e come lui tantissime altre aziende, utilizzano i Big Data per profilare i clienti anticipare le loro domande. Per capirlo basta dare uno sguardo ai film consigliati, suggeriti sulla base di ciò che si è già visto. Google Maps e le varie app dedicate al trasporto pubblico e locale, invece, raccolgono costantemente dati per avvisare quanto i mezzi di trasporto sono pieni, il ritardo a causa del traffico e, non da ultimo, l’eventuale presenza di incidenti lungo il tragitto che si deve percorrere.

Big Data trend

Da qui ai prossimi anni è certo che i Big Data avranno sempre più un ruolo centrale, specie vista la massiccia introduzione del 5G e dell’IoT. Secondo la Commissione europea la quantità totale globale di dati crescerà del 530% entro il 2025 rispetto al 2018.

Tanti i trend previsti nei prossimi anni di cui, alcuni, sono già stati lanciati nel 2021 dall’Osservatorio del Politecnico. Eccone alcuni. Il Real Time Analytics, la capacità di muoversi tra le nuove frontiere architetturali dei Big Data come Hadoop, Apache Spark e Apache Kafka e l’appoggiarsi a un cloud ibrido connettendo il proprio ambiente privato con quelli pubblici. Infine, l’applicazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning sarà sempre più importante per poter leggere più velocemente i dati, comprensivi di foto e video, prevenire le frodi e, soprattutto, anticipare il comportamento dei clienti.

Federico Morgantini Editore

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