Aumentare l’uso dell’identità digitale, sviluppare schemi di identificazione elettronica che siano interoperabili tra piattaforme, settori e confini, e rafforzare la relazione di fiducia tra cittadini e governo soprattutto in tempi di pandemia e post-Covid. Creare, insomma, un ecosistema a 360 gradi.
Sono questi i principali obbiettivi che hanno spinto la Presidenza italiana ad annunciare durante il G20 a Trieste la nascita del Digital Economy Working Group, gruppo di lavoro permanente che guiderà il dibattito sulla transizione digitale nel settore pubblico e in quello privato per le prossime Presidenze.
Sulla questione è intervenuto il ministro per l’Innovazione e la transizione digitale Vittorio Colao, che ha spiegato come occorra condividere gli approcci sul digital government per offrire servizi ancora più avanzati.
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Durante il G20 sono state poi condivise esperienze con gli altri Paesi ed è stata discussa l’efficacia di alcune misure messe in atto come la lotta all’evasione fiscale attraverso l’intelligenza artificiale e il supporto alle donne vittime di violenza attraverso strumenti come le chatbot, utili per effettuare denunce in maniera più rapida e facile.
Digital Economy Working Group: abbracciare il digitale per la ripresa del Paese
L’importanza di puntare sul digitale è riemersa soprattutto in questi giorni a seguito dell’attacco hacker alla Regione Lazio che tanto ha destabilizzato l’opinione pubblica. Colao ha poi citato l’esempio dei 27 Paesi dell’Ue che hanno progettato, testato e reso operativa un’infrastruttura di interoperabilità per l’autenticazione del certificato Ue digitale.
L’intervento di Colao si è poi concluso con una speranza per il futuro: impegnarsi costantemente per rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze dei cittadini proponendo soluzioni sul governo digitale. Bisogna infatti considerare come gli utenti di Internet siano cresciuti di oltre 330 milioni nell’ultimo anno, raggiungendo un totale di oltre 4,7 miliardi all’inizio di aprile 2021.