Dal 2017 l’adozione degli algoritmi di Intelligenza Artificiale (IA o AI in inglese) è più che raddoppiata, con la percentuale di organizzazioni che utilizzano l’AI che si attesta tra il 50% e il 60%. Ciò significa che esiste un divario sempre più ampio tra una concentrazione di aziende ormai lanciante nel mondo dell’Intelligenza Artificiale e aziende che ancora non hanno mai affrontato, o almeno messo in uso, tecnologie di questo tipo. A rivelarlo è una recente analisi elaborata da McKinsey. I risultati dello studio mostrano che questi leader stanno effettuando maggiori investimenti nell’IA, impegnandosi in pratiche sempre più avanzate per consentirne uno sviluppo su scala più rapido e mostrandosi altresì meglio posizionate sul mercato ristretto dei talenti dell’IA.
Cinque anni di analisi: adozione, impatto e spesa dell’AI
Nel quinto anno consecutivo che McKinsey elabora ricerche globali sull’uso dell’Intelligenza Artificiale sono diversi i cambiamenti ai quali i ricercatori hanno assistito e che possono scientemente documentare. A seguire i principali.
Innanzitutto, l’adozione dell’IA è più che raddoppiata. Nel 2017, il 20% degli intervistati ha riferito di aver adottato l’IA in almeno un’area aziendale, mentre oggi tale cifra si attesta al 50%, con un picco più alto nel 2019 al 58%.
Nel frattempo, anche il numero medio di capacità di intelligenza artificiale utilizzate dalle organizzazioni, come la natural-language generatione la computer vision, è raddoppiato, passando da 1,9 nel 2018 a 3,8 nel 2022. Tra queste capacità, la robotic process automatione la computer vision sono quelle più diffuse.
In secondo luogo, il livello di investimento nell’IA è aumentato parallelamente alla sua crescente adozione. Ad esempio, cinque anni fa, il 40% degli intervistati presso organizzazioni che utilizzavano l’IA riferiva che più del 5% dei propri budget digitali era andato all’IA, mentre ora più della metà degli intervistati segnala quel livello di investimento. Andando avanti, il 63% degli intervistati afferma di aspettarsi un aumento degli investimenti delle proprie organizzazioni nei prossimi tre anni.
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In terzo luogo, le aree specifiche in cui le aziende vedono il valore dell’IA si sono evolute. Nel 2018, la produzione e la gestione del rischio erano le due funzioni in cui la maggior parte degli intervistati ha riferito di aver visto il valore dell’uso dell’IA. Oggi, i maggiori effetti sulle entrate segnalati si riscontrano nel marketing e nelle vendite, nello sviluppo di prodotti e servizi, nella strategia e nella finanza aziendale, e gli intervistati segnalano i maggiori vantaggi in termini di costi derivanti dall’IA nella gestione della catena di approvvigionamento.
Infine, una cosa che è rimasta relativamente coerente è il livello di mitigazione del rischio che le organizzazioni adottano per rafforzare la fiducia digitale. Sebbene l’uso dell’IA sia aumentato, non ci sono stati aumenti sostanziali nella mitigazione segnalata di eventuali rischi correlati all’IA dal 2019 ad oggi.
Federico Morgantini Editore