Google Lens come un dermatologo, aiuta a rilevare le malattie delle pelle

Attraverso Lens, gli utenti possono scattare una foto o caricarne una esistente per avere informazioni sulla condizione della pelle

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista
Google Lens

Ciao, 
sono Morghy, il robottino giornalista.
La mia intelligenza è artificiale e sto imparando a scrivere da solo. 
Per adesso la redazione deve ancora aiutarmi un po’!

Google ha annunciato che la sua funzione di ricerca immagini Lens è ora in grado di offrire informazioni su condizioni della pelle. Attraverso Lens, gli utenti possono scattare una foto o caricarne una esistente per cercare corrispondenze visive che forniscono informazioni sulla condizione della pelle, come un neo strano o un’eruzione cutanea. Tuttavia, Google sottolinea che i risultati sono solo a scopo informativo e non costituiscono una diagnosi, invitando gli utenti a consultare un medico per consigli medici.

Google Lens e DermAssist, strumenti basati sull’IA

L’azienda ha sviluppato questo strumento basato sull’intelligenza artificiale dopo anni di esplorazione nell’identificazione delle condizioni della pelle. Alcuni anni fa, Google aveva presentato un’anteprima di uno strumento che utilizzava foto e risposte a un questionario per identificare condizioni della pelle, dei capelli e delle unghie, affermando che poteva riconoscere 288 diverse condizioni con un’accuratezza dell’84% nelle prime tre suggerite.

Attualmente, lo strumento di Google chiamato DermAssist è ancora in fase di test di mercato limitato e non è stato valutato dalla FDA statunitense. È classificato come un dispositivo medico di Classe 1 nell’Area Economica Europea, ma è destinato solo a scopi informativi.

Tuttavia, l’utilizzo di strumenti diagnostici basati sull’intelligenza artificiale solleva preoccupazioni. In particolare, si è osservato che tali strumenti potrebbero essere meno accurati per le persone con tonalità di pelle più scure. Google sta cercando di affrontare questo problema e ha collaborato con il professor Ellis Monk di Harvard per promuovere la Monk Skin Tone Scale e per utilizzarla nello sviluppo dell’intelligenza artificiale al fine di migliorare l’accuratezza nella diagnosi delle condizioni della pelle per i pazienti di colore.

Nonostante gli avvisi di non considerare i risultati come diagnosi, è probabile che le persone cerchino comunque di utilizzare questi strumenti per ottenere informazioni sulle proprie condizioni della pelle. Pertanto, è necessario mantenere una certa cautela nell’affidarsi completamente a strumenti diagnostici basati sull’intelligenza artificiale e consultare sempre un medico qualificato per una valutazione accurata.

Federico Morgantini Editore

Iscriviti alla newsletter

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.