Chi salva una vita, salva il mondo. E questo vale anche per Apple Watch, che ha dimostrato di poter salvare il proprio proprietario facendo il suo solito lavoro di routine.
E non solo una volta. Quella che vi stiamo per raccontare sono solo alcuni esempi della capacità di Apple Watch di fare la differenza.
Apple Watch salva Judith Luebke
Lo racconta HT Tech. In un normale venerdì mattina, Judith Luebke, residente in Oklahoma, ha ricevuto una notifica vitale sul suo Apple Watch. Le indicava un ritmo cardiaco irregolare chiamato fibrillazione atriale (Afib).
Sebbene inizialmente avesse considerato di ritardare la visita di un medico, l’allarme del suo orologio, insieme all’incoraggiamento di coloro che si trovavano nelle vicinanze, la convinsero a cercare immediatamente assistenza medica.
Come riportato da KSWO, la sua pronta visita dal medico ha rivelato una diagnosi sorprendente: a Judith è stato diagnosticato il diabete e livelli elevati di zucchero nel sangue.
È diventato chiaro che l’ allarme iniziale dell’Apple Watch riguardante la fibrillazione atriale aveva svolto un ruolo fondamentale nell’identificazione di queste condizioni, salvandole infine la vita.
La storia di un’automobilista salva per miracolo
Lo racconta HD Blog. Erano circa le 4 del mattino di giovedì 31 agosto quando i vigili del fuoco di Kansasville, negli Stati Uniti, hanno ricevuto una richiesta d’intervento nei pressi della città di Dover: un’automobile era finita fuori strada.
La cosa che ha colpito subito i soccorsi, non era però l’incidente, ma chi li aveva chiamati. Perché non era stata né lei né un automobilista di passaggio.
Ad allertare i soccorritori è stato l’Apple Watch al polso di chi era alla guida, che grazie alla funzione di riconoscimento degli incidenti e delle cadute, ha salvato la sorte della ragazza.
Una donna di 31 anni che alla fine si è salvata per miracolo, anche perché le ferite rimediate nell’impatto erano talmente gravi da dover richiedere l’intervento di un elicottero.
La storia di Thomas
Questa storia è stata raccontata dal protagonista stesso di questa vicenda, Thomas Usan. In un venerdì sera, dopo un pomeriggio di lavoro e una partita di calcetto, prima di andare dagli amici, si trovava alla fermata dell’autobus in attesa dell’ultima corsa.
All’improvviso sentì un forte tonfo al cuore e immediatamente sentì i battiti correre all’impazzata, come se stesse facendo sport.
Grazie ad un’applicazione nell’Apple Watch, che permette non solo di misurare il battito cardiaco, ma anche di seguire la sua evoluzione per tutta la giornata, scoprì che i battiti erano passati in pochi secondi da 76 a 100-110.
Dopo un po’ d’esitazione e l’assistenza di alcuni amici, Thomas chiamò un’ambulanza. Immediatamente venne portato al Pronto Soccorso in codice rosso e i medici gli diagnosticarono una fibrillazione atriale.
E si salvò. Perché quando la tecnologia funziona, può anche arrivare a salvare la vita.