Batteria al manganese, l’alternativa al litio per stoccare energia

Entro la fine dell’anno, la startup GES svelerà il proprio prototipo della sua innovativa batteria al manganese

Redazione

GES (Green Energy Storage), impresa emergente con sede a Trento, svela entro la fine dell’anno il suo modello sperimentale di accumulatore al manganese. Una batteria innovativa che sfrutta un sistema di stoccaggio basato su idrogeno e un fluido elettrolitico a base di manganese, in grado di autoalimentarsi, portando con sé una vera rivoluzione nel campo delle energie rinnovabili.

Batteria idrogeno/manganese: da GES presto il primo prototipo

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il sistema impiega idrogeno e un fluido elettrolitico a base di manganese per creare una batteria capace di autogenerare l’idrogeno necessario per il ciclo di carica e scarica. La novità risiede nel fatto che questa batteria non dipende da fonti esterne per il suo funzionamento, rendendola autosufficiente. L’intero sistema è gestito da algoritmi avanzati di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, pensati per ottimizzare le prestazioni, la manutenzione e la gestione dell’accumulo energetico.

Il progetto di GES si inserisce in un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità e alla dipendenza da risorse critiche. Attualmente, le batterie al litio sono dominate dal mercato, ma sono vincolate alla disponibilità di risorse che non sono sempre facili da reperire. In questo scenario, il manganese si presenta come una valida alternativa: dodicesimo elemento più abbondante nella crosta terrestre, è facilmente reperibile in Italia e in Europa, riducendo così i rischi legati a potenziali interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali.

Matteo Mazzotta, amministratore delegato di GES, ha sottolineato che l’uso del manganese e di una filiera produttiva interamente europea rappresenta un passo fondamentale per affrontare le sfide di un mondo post-globalizzazione.

“Un anno fa abbiamo fatto la divulgazione sulla chimica fondamentale che è il manganese, ora è il momento dello scale up. Abbiamo visto che funziona su scala di laboratorio: deve diventare più grande e in quest’anno abbiamo lavorato sul passaggio dal mondo della ricerca all’ingegneria. A fine 2025 presenteremo il nostro primo dimostratore da 1 kW: sarà l’attestazione al mondo che la nostra tecnologia esiste, funziona, è una valida alternativa a quelle esistenti”.

Nel panorama dell’energia rinnovabile, l’efficienza del sistema di accumulo è essenziale per garantire una gestione stabile delle fonti rinnovabili, che spesso sono discontinue. L’innovazione tecnologica portata da GES mira proprio a colmare questa lacuna, con l’uso dell’idrogeno e dei materiali facilmente reperibili in Europa. Non solo: l’azienda punta anche sull’utilizzo di sistemi algoritmici avanzati che consentono un’ottimizzazione continua e automatica delle batterie, riducendo i costi di gestione e aumentando l’affidabilità del sistema.

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