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Ecco il naso elettronico che svela l’origine e la freschezza dei vini

La tecnologia dietro questo naso elettronico permetterà di riconoscere al meglio la freschezza dei veri vini di qualità

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Ci vuole naso per fiutare se un vino sia buono o cattivo, soprattutto nel mercato vinicolo odierno, sempre più alla mercé di marche di pessimo gusto che danneggiano anche i prodotti nazionali. Per migliorare il riconoscimento della qualità, una ricercatrice della Cattolica di Brescia ha sviluppato un naso elettronico davvero ingegnoso.

Con una tecnologia del genere, una volta messa in commercio, si potrà procedere a creare test ancora più sofisticati per i controlli sulla qualità. Così da permettere maggior distinguo tra vini pessimi e di qualità.

Dalla Cattolica arriva il naso elettrico per studiare i vini

Riportano ANSA e Sole24Ore, Sonia Freddi, una ricercatrice dei laboratori del Dipartimento di Fisica dell’Università Cattolica di Brescia, ha sviluppato un ‘naso elettronico‘ per studiare i vini sul mercato.

Si tratta di uno strumento attualmente in grado di riconoscere la freschezza del prodotto e la sua origine. Dato che cibi e bevande emettono particolari molecole di gas quando sono freschi o marci, il naso rileva queste molecole biomarcatori.

Per il vino la ricerca è difficile, visto che l’ANSA sottolinea come ci siano ben 800 diverse componenti organolettiche e volatili. Necessari anche per individuare la tipologia d’uva utilizzata e la provenienza.

Con questa dotazione, in futuro potrebbe venire applicato in svariati campi come il controllo della qualità e della freschezza e dell’origine dei prodotti. Controlli sempre più richiesti dall’industria, che da tempo cerca tecniche sempre più rapide e affidabili per controllare l’origine di vini DOCG o DOC.

Come funziona il naso vinicolo

Ad oggi questo naso elettronico è stato testato in laboratorio su varie sostanze campione, come:

  • ammoniaca,
  • acetone,
  • acido acetico.

Sono tutti indicatori dell’adulterazione del vino. Necessari per la seconda fase, quando sono stati testati svariati vini, sia per verificarne la freschezza sia per il riconoscimento di diverse tipologie di vino. Tra questi, si segnalano le seguenti tipologie:

  • Pinot grigio,
  • Pinot rosso,
  • Lugana,
  • Chardonnay,
  • Sauvignon,
  • Prosecco,
  • Rime rosè.

Il naso elettronico si è dimostrato in grado sia di riconoscere la freschezza e l’adulterazione di un generico vino bianco, sia di riconoscere con buona precisione i vari vini testati.

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