Grazie all’AI la crescita professionale sarà più rapida

L’AI permetterà agli entry level di diventare in minor tempo dei manager e agli attuali manager di risparmiare fino a 7 ore alla settimana

Redazione
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Sebbene in molti siano ancora preoccupati di perdere il lavoro a causa dell’intelligenza artificiale, alcuni studi dimostrano che l’AI può essere invece una spinta per crescere più velocemente nelle categorie entry level. A dirlo è anche un recente studio del Capgemini Research “Gen AI at work: Shaping the future of organizations“.

I vantaggi dell’AI per gli entry level e non solo

Secondo la maggior parte dei leader aziendali, i ruoli entry level potrebbero diventare più autonomi ed evolversi in posizioni manageriali di prima linea entro i prossimi tre anni. Questo porterebbe a un aumento dei manager del dal 44% al 53% nei prossimi tre anni. Di contro, solo il 18% dei leader e dei manager ritiene che la GenAI ridurrà il middle management.

I dipendenti pensano che, nei prossimi 12 mesi, gli strumenti di intelligenza artificiale generativa potrebbero portare a un risparmio di tempo medio del 18% per i lavoratori entry-level, il che implica che potrebbero esserci significativi miglioramenti della produttività per i dipendenti junior.

Inoltre in futuro ci si aspetta che ruoli come curatori di dati, specialisti in etica dell’intelligenza artificiale e formatori di algoritmi emergano a livello entry-level.

Con l’AI 7 ore di lavoro in meno di lavoro

La tecnologia però sarà un vantaggio anche per i manager che, secondo lo studio, potrebbe far risparmiare loro fino a 7 ore ogni settimana tanto che quasi 8 leader su 10 ritengono che la GenAI avrà un impatto positivo sulla loro produttività nei prossimi 12 mesi.

Inoltre nei prossimi tre anni, oltre tre quarti (78%) di leader e manager si aspettano che la GenAI aumenti la loro risoluzione dei problemi e il loro processo decisionale, e oltre la metà ritiene che le posizioni a livello di manager evolveranno verso la specializzazione. Il 57% dei leader nelle organizzazioni avanzate nell’implementazione di GenAI vede già i propri ruoli diventare più strategici.

Nonostante il potenziale della GenAI per aumentare la produttività in tutte le funzioni lavorative, l’adozione resta ancora agli inizi. Mentre quasi due terzi (64%) dei lavoratori utilizzano già strumenti GenAI per il proprio lavoro, solo il 20% dei dipendenti utilizza quotidianamente strumenti GenAI.

Per saperne di più: Intelligenza artificiale: cos’è e come funziona, tutto sulla AI

Il nodo delle competenze

I dipendenti non hanno inoltre competenze in competenze chiave, con solo il 16% che ritiene di ricevere il supporto di cui ha bisogno per sviluppare competenze GenAI.

Solo il 13% dei dipendenti afferma di essere esperto in capacità di conversazione con le macchine: solo un terzo afferma di poter gestire i rischi sistemici GenAI. E meno della metà afferma di avere competenze ingegneristiche rapide.

Il rapporto suggerisce che i membri del team dovrebbero essere dotati delle giuste competenze AI, definendo regole e responsabilità per una collaborazione coesa tra esseri umani e GenAI, garantendo la responsabilità quando i sistemi GenAI commettono errori e adattando flussi di lavoro e processi per la nuova era di GenAI.

“Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa stanno diventando più abili nell’assistenza con compiti manageriali complessi, che potrebbero sfidare lo status quo della struttura organizzativa e dei modi di lavorare”, ha affermato Roshan Gya, CEO di Capgemini Invent e membro del Group Executive Committee . “L’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale per passare da un copilota a un co-pensatore, capace di collaborazione strategica, aggiungendo nuove prospettive e sfidando le ipotesi. Questo cambiamento potrebbe sbloccare un valore significativo se adattato a specifici casi d’uso aziendali, ma dipende da diversi fattori, tra cui le organizzazioni che danno priorità allo sviluppo delle competenze e della prontezza dei dipendenti, adottando misure proattive per l’acquisizione e lo sviluppo dei talenti”.

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