L’Italia si piazza al secondo posto, tra i 10 Paesi europei con il maggior prodotto interno lordo, per numero di prestatori di servizi relativi all’utilizzo di criptovalute e prestatori di servizi di portafoglio digitale. A dirlo è l’ultima analisi dell’Oam, l’organismo degli agenti mediatori.
Stando ai dati del report sulla fine del primo trimestre del 2023, infatti, i clienti italiani detengono oltre un miliardo di euro in valute virtuali. Nello stesso periodo sono state effettuate 1.758.823 operazioni di conversione da valuta legale a virtuale (in media 11,74 operazioni per cliente) e 1.573.691 di operazioni di conversione da valuta virtuale a legale (in media 14,99 operazioni per cliente).
Le criptovalute in Italia
Guardando nello specifico al mercato della criptovalute in Italia, il Belpaese si classificava, al 30 giugno 2023, con 114 VASP iscritti nell’apposito Registro, posizionandosi in Europa seconda solo alla Polonia.
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Secondo i dati i servizi alla clientela vengono erogati attraverso punti fisici (127) e ATM (77). Per quanto riguarda i punti fisici a primeggiare vi è la Lombarida col 18% seguita a poca distanza dal Lazio con 17% e Toscana con 13%.
Il report ha poi realizzato una fotografia della clientela tipo. Ne emerge che la fascia d’età principale che sceglie di utilizzare le criptovalute, è compresa tra i 18 e i 29 anni 40%. A seguirla vi sono clienti tra i 30 e i 39 anni (25%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli ultrasettantenni. Se però si esamina l’ammontare degli investimenti a detenere il primato è la clientela compresa tra i 40 e i 60 anni, con percentuali intorno al 50%.