L’Europa investe per ripianare la crisi dei semiconduttori

Redazione
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L’Europa dovrebbe espandere la sua capacità di costruire chip di medio livello prima di raggiungere l’obiettivo di raddoppiare la sua quota di produzione globale di semiconduttori.


L’Unione è pronta a impegnare fondi “significativi” per espandere la produzione europea di semiconduttori e sostenere la sua catena di approvvigionamento di chip per computer, ha detto il Commissario per i mercati interni, Thierry Breton, come riportato da Reuters.

Dopo un incontro presso la sede del fornitore di apparecchiature chiave del settore ASML, Breton ha affermato che l’Europa avrebbe bisogno di espandere la sua capacità di costruire chip di medio livello prima di poter raggiungere l’obiettivo di raddoppiare la sua quota di produzione globale di semiconduttori al 20% e produrre i più avanzati chip a 2 nanometri entro il 2030.

Ad aprile, Reuters ha riferito che l’UE stava lanciando una “alleanza” di aziende europee di semiconduttori tra cui ASML, Infineon, STM e NXP per aiutare a raggiungere questi obiettivi.

Breton ha affermato che l’alleanza sarebbe paragonabile ai piani di Stati Uniti, Cina e Corea del Sud per supportare i loro produttori di chip nazionali e ha ribadito che spera di attirare uno dei tre grandi produttori di chip globali, Taiwan Semiconductor, Samsung o Intel, per realizzare uno stabilimento all’avanguardia in Europa.

Breton ha affermato che il finanziamento potrebbe provenire da diversi programmi dell’UE, incluso il suo fondo per il recupero del coronavirus da 800 miliardi di euro (975 miliardi di dollari), di cui il 20% dovrebbe essere speso per la “transizione digitale” del continente.

Non siamo in una posizione in cui moriamo dalla voglia che i produttori di chip stranieri vengano da noi, siamo in una posizione in cui vogliamo offrire loro l’opportunità di venire, di investire nel nostro continente e di migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento“, Breton disse.

Se tutto va bene, saremo in grado di muoverci rapidamente e, quando dico rapidamente, è questione di mesi, non di anni“.

Il capo di ASML Peter Wennink ha affermato che aveva senso che l’Europa iniziasse a supportare la ricerca e lo sviluppo di infrastrutture per i segmenti industriali che saranno importanti tra 5 anni e dove le aziende europee hanno già punti di forza, nei chip automobilistici e nell'”edge computing”.