Un innovativo progetto italiano a base di intelligenza artificiale che potrebbe cambiare il modo in cui vengono trattate le malattie coronariche. Ecco Starflow, l’AI che, attraverso la lettura delle immagini derivanti da coronarografie, è in grado di stabilire con degli algoritmi di machine learning se e quando sia necessario intervenire con un’angioplastica.
Come funziona Starflow
Frutto di una collaborazione tra l’ospedale Molinette di Torino, l’Università degli Studi di Torino e l’Università di Catania, come racconta il Corriere della Sera, Starflow ha come obiettivo principale quello di migliorare la valutazione delle placche coronariche, in modo da ridurre i costi e i rischi legati ai test tradizionali.
Attualmente, la decisione di procedere con un’angioplastica si basa su due esami specifici, il fractional flow reserve (FFR) e l’instantaneous wave-free ratio (iFR). Pur essendo molto affidabili, se ne fanno pochi di questi esami a causa dei costi elevati, della complessità della procedura e dei rischi legati all’inserimento di cateteri nelle arterie coronarie.
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Starflow, però, è in grado di superare buona parte di questi ostacoli. Utilizzando solo le immagini di una coronarografia e due semplici proiezioni angiografiche, l’intelligenza artificiale può stimare con precisione i valori degli esami FFR e iFR.
In questo modo, i medici possono ottenere una valutazione accurata della rilevanza delle placche e decidere se intervenire con un’angioplastica o optare per una terapia farmacologica.
Impatto clinico e vantaggi
Secondo i cardiologi coinvolti nello studio, Starflow ha un potenziale significativo nell’ampliare l’accesso dei pazienti a valutazioni fisiologiche precise.
Anche perché i risultati preliminari indicano che l’affidabilità di questo sistema arriva a sfiorare il 90%. Una percentuale paragonabile a quella delle tecniche tradizionali, ma con minori rischi e tempi di intervento più rapidi.
A sua volta, l’adozione di Starflow potrebbe ridurre significativamente i costi per il sistema sanitario, poiché elimina la necessità di esami invasivi costosi e laboriosi. Questo consentirebbe un maggior numero di valutazioni, garantendo un trattamento tempestivo e mirato per i pazienti con stenosi coronarica.
I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista European Heart Journal Quality of Care and Cardiovascular Outcomes, saranno presentati in anteprima durante le 36esime Giornate Cardiologiche Torinesi, previste dal 19 al 21 settembre. Durante l’evento, verranno discussi gli aspetti tecnici e clinici del progetto, nonché le potenziali applicazioni future dell’intelligenza artificiale in cardiologia.