L’intelligenza artificiale è ormai diventata parte del mondo del lavoro tanto che viene già utilizzata dal 71% delle aziende. A dirlo è un’indagine realizzata da Zety che ha cercato di inquadrare la situazione attuale.
L’AI nel mondo del lavoro
L’indagine, che ha coinvolto oltre 1.000 lavoratori, nota che si sono registrati livelli di utilizzo dell’AI decisamente elevati nelle aziende. Se poi al lavoro si unisce anche l’utilizzo personale il risultato è ancora più alto. Secondo i dati il 23%, infatti, utilizza l’IA sia per lavoro che per uso personale; il 48% utilizza l’IA, come ChatGPT, per scopi lavorativi; il 28% utilizza l’IA esclusivamente per uso personale, solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di non utilizzare l’AI.
Tra coloro che la utilizzano il 5% dei lavoratori lo fa dal 2021, l’8% dal 2022, il 60% dal 2023 e il 26% ha cominciato quest’anno. Solo l’1% ha dichiarato di non aver mai usato l’AI.
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Di pari passo con l’aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale cresce anche la preoccupazione per la perdita del lavoro sentita da oltre l’89% delle persone.
E proprio per cercare di mantenersi il lavoro oltre che per rimanere aggiornati e al passo con i tempi, in tantissimi sono fortemente motivati a migliorare e sviluppare le proprie competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
Il risultato è che nessun lavoratore ha dichiarato di non essere interessato a imparare nuove competenze, anzi, il 53% dei partecipanti è molto interessato mentre il 47% ha dichiarato di essere almeno moderatamente interessato a sviluppare nuove competenze.
“Familiarizzare con gli strumenti di IA, sviluppare competenze tecniche e cogliere le opportunità per integrare l’IA nel proprio lavoro sono passaggi essenziali per distinguersi mentre l’IA trasforma il mondo del lavoro,” ha affermato Dominika Kowalska, esperta di carriere per Zety. “È evidente che le persone hanno compreso l’arrivo di questo cambiamento e che il miglior modo per affrontarlo è quello di formarsi e adattarsi attivamente”.