Con l’AI generativa ormai presente in ogni ambito, dal lavoro a quello privato, le sfide legate ai temi della privacy e dell’etica continuano. A cercare di fare un quadro completo della situazione attuale è il “Manifesto per l’Intelligenza Artificiale etica”, la ricerca promossa da Bain & Company Italia e realizzata su circa 330 top manager di aziende italiane.
Le sfide dell’AI tra etica e privacy (ma non solo)
Ad oggi, oltre il 75% delle imprese ha integrato l’AI sul lavoro. Il risultato è che l’88% è soddisfatto dei risultati iniziali ma non nasconde alcune preoccupazioni come mancanza di competenze interne (38%), resistenza culturale al cambiamento (32%) e preoccupazioni su etica e privacy (25%). Tra i CEO intervistati, il 42% considera le questioni etiche e di privacy una delle principali sfide nell’adozione dell’AI.
Andando a vedere nel dettaglio tecnologia, sanità e servizi finanziari sono i settori più avanzati nelle strategie etiche e di governance, mentre comparti come energia e pubblico evidenziano margini di miglioramento.
“I dati raccolti dipingono un quadro complesso ma promettente. Se una su quattro tra le aziende italiane riconosce nelle questioni etiche e di privacy una sfida cruciale per l’adozione dell’AI, ben il 70% ha già implementato o è in procinto di adottare principi etici e impegni concreti per guidare lo sviluppo di soluzioni AI. Questo dimostra un’attenzione crescente verso trasparenza, privacy e impatto sociale, anche se al momento l’accento è posto più sulla cultura aziendale che sulla governance”, afferma Pierluigi Serlenga, Managing Partner di Bain & Company Italia.
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Anche i consumatori sono preoccupati per la privacy e la sicurezza dei loro dati sensibili (37%), ma non mancano le preoccupazioni per l’impatto negativo sul mondo del lavoro (34%), il possibile uso improprio o non etico dell’AI (34%) e i dubbi sull’affidabilità delle decisioni generate dai sistemi di Intelligenza Artificiale (34%).
L’AI e la sua adozione etica rappresentano quindi una priorità sia per le aziende che per i consumatori. Diventa quindi fondamentale definire chiaramente i prossimi passi e stabilire linee guida condivise per promuovere un approccio sempre più etico e per costruire il futuro digitale in modo sostenibile e responsabile.