Google Opal debutta in Europa: l’Italia resta esclusa

Google espande il suo strumento in oltre 160 Paesi, ma gli utenti italiani dovranno ancora attendere per provarlo

Redazione

Google ha annunciato una nuova fase del rollout di Opal, l’esperimento AI sviluppato nella divisione Google Labs. C’è però un grande assente: l’Italia. Nonostante il debutto europeo, il nostro Paese non figura ancora tra quelli abilitati all’uso della piattaforma.

Opal, l’AI che crea app in un clic: come funziona

Dopo il lancio iniziale negli Stati Uniti durante l’estate e la successiva espansione in altri territori, il servizio fa oggi il suo debutto ufficiale anche in Europa, ma senza coinvolgere il nostro Paese.

Lo strumento nasce all’interno della divisione Google Labs e permette di creare mini-app in modo rapido e intuitivo, senza alcuna conoscenza dei linguaggi di programmazione. L’accesso, nei Paesi abilitati, avviene tramite il sito opal.google, dove basta selezionare Try Opal e autenticarsi con il proprio account Google. Gli utenti italiani, però, si imbattono ancora nel messaggio “Opal non è ancora disponibile nel tuo Paese”.

Nonostante l’esclusione, la piattaforma rappresenta una delle iniziative più ambiziose di Google nel campo della produttività e della creatività assistita. Il colosso californiano afferma di volerla presto estendere a più persone nel mondo, segnalando un futuro ampliamento anche all’Italia.

Un laboratorio AI tra produttività e creatività

Le prime settimane di test hanno mostrato come Opal non si limiti alla creazione di mini-app, ma stia rapidamente evolvendo in un ambiente capace di generare strumenti complessi e versatili. Gli utenti lo stanno già utilizzando per l’estrazione automatica di dati dal web, l’analisi delle informazioni e la creazione di report personalizzati nei Fogli Google. In altri casi, viene impiegato per automatizzare attività ricorrenti, come gli aggiornamenti settimanali delle newsletter, la revisione dei contratti o la pianificazione dei pasti.

Altri utenti hanno sfruttato la piattaforma per costruire applicazioni dedicate al marketing, in grado di prendere un singolo concetto di prodotto e generare in tempo reale testi ottimizzati per blog, didascalie per i social media o script di annunci video. C’è poi chi ha sperimentato l’uso creativo di Opal nella produzione di contenuti multimediali, combinando immagini e testi per campagne personalizzate, o nella narrazione interattiva, dove l’AI aiuta gli autori a sviluppare storie, sceneggiature e persino voci fuori campo audio.

Non mancano esempi in ambito formativo, come applicazioni per imparare le lingue, per la pianificazione personalizzata dei viaggi o per la creazione di quiz educativi. Tutto ciò dimostra come Google Opal stia diventando uno strumento capace di adattarsi alle esigenze più diverse, fondendo automazione e creatività in un’unica piattaforma.

Per ora, l’Italia resta fuori dal rollout, ma l’interesse crescente per il progetto fa intuire che il suo arrivo potrebbe non essere lontano.

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