Consob e Google Italia insieme contro le frodi finanziarie online

Obiettivo dell’accordo Consob-Google è contrastare tutte le pubblicità abusive che promuovo frodi finanziarie online

Redazione

Nuova collaborazione tra la Consob e Google Italia per limitare le pubblicità ingannevoli su siti e social network che promuovono servizi finanziari abusivi e frodi finanziarie. Un passo significativo verso una maggiore tutela dei risparmiatori, nella speranza di estendere l’accordo anche ad altre piattaforme digitali.

Consob, la battaglia contro le pubblicità e le frodi online

L’iniziativa è stata resa nota recentemente durante il convegno “La tutela del risparmio al tempo dei social. Frodi finanziarie e nuove tecnologie digitali”. In tale occasione, il commissario Consob Federico Cornelli ha commentato che il nuovo accordo con Google Italia “[…] è un primo passo in avanti nella giusta direzione“.

L’intesa con Google prevede che la piattaforma utilizzi i propri algoritmi per individuare e bloccare annunci pubblicitari di servizi finanziari abusivi prima che raggiungano gli utenti. Questo meccanismo può così fare da filtro limitando la diffusione di contenuti pericolosi che potrebbero trarre in inganno i risparmiatori.

Oltre a Google, Consob guarda anche alle altre piattaforme, come sottolinea sempre il commissario Cornelli: “Questa collaborazione va sviluppata e va estesa anche alle altre Big Tech company, come per esempio Meta, X, Linkedin“. L’obiettivo è costruire un fronte comune che renda più difficile la vita a chi cerca di sfruttare il web per proporre frodi finanziarie online.

L’importanza dell’educazione finanziaria e della collaborazione con Google

Il problema delle frodi finanziarie online è in crescita, con un numero sempre maggiore di siti e piattaforme social usati per promuovere servizi finanziari abusivi. Come riferisce l’ANSA, nel suo intervento il commissario Cornelli ha precisato che “finora sono 1.200 i siti oscurati dalla Consob a partire dall’estate 2019 per abusivismo finanziario“. Tutti siti “in cui sono state trovate cose che non andavano, anche sulla base del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUIF)”.

Cornelli ha spiegato che Consob non si limita a chiedere l’interruzione del servizio, ma procede anche con sanzioni laddove le norme lo prevedano. Tuttavia, “molti di questi signori si trovano spesso all’estero, in Paesi non Ue“. Da qui, l’importanza della collaborazione con grandi aziende tecnologiche come Google.

E non solo. Secondo il commissario della Consob, l’educazione finanziaria “si affronta giocando in squadra, con tutti gli attori sul tavolo“. Educare i cittadini sui rischi delle frodi finanziarie è essenziale, ma per essere efficace questa formazione deve essere affiancata da un supporto tecnologico che limiti la diffusione di annunci ingannevoli.

Iscriviti alla newsletter

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.