Con la pandemia il rapporto degli italiani con i temi di salute è cambiato. Se prima per qualsiasi domande c’era Google, oggi il motore di ricerca è interpellato solo dal 38% dei pazienti. A dirlo è una recente indagine di Nomisma.
Diminuisce il numero di pazienti che chiede a Google informazioni sulla salute
Secondo i risultati dell’indagine di Nomisma nel 42% dei casi gli utenti cercano informazioni sui siti specializzati, nel 38% su Google mentre il 56% si affida al medico di base.
Tra coloro che utilizzano ancora Google il 52% lo fa per risposte rapide e chiare su disturbi e sintomi, il 44% per cercare strutture, prestazioni o servizi di interesse e il 32% per informazioni e chiarimenti in tema di prevenzione. In merito alle strutture sanitarie però, il 55% si affida ancora al passaparola. Tra coloro che le scelgono su Google, invece, il 69% fa affidamento alle recensioni di altri pazienti che risultano quindi fondamentali.
Una volta scelta la struttura 4 italiani su 10 preferiscono contattarla direttamente tramite prenotazione online anche se il canale telefonico rimane ancora il preferito per la maggior parte degli italiani (67%).
Tra i contenuti online più letti e apprezzati tra gli utenti online sono le interviste agli specialisti (58%) e gli articoli di approfondimento pubblicati su blog e siti specializzati (53%).