RoboGrocery, dal MIT arriva il robot per fare la spesa

Un robot che sa come fare la spesa, e soprattutto come imbustare al meglio. Ecco RoboGrocery, l’ultima innovazione del MIT

Redazione

I robot non sono e non saranno mai esclusiva del mondo industriale. Anzi, anche nella spesa quotidiana l’automazione e la robotica possono portare grandi innovazioni. Lo dimostra l’ultimo robot del dipartimento CSAIL del MIT, RoboGrocery, che unendo l’intelligenza artificiale con la velocità tipica dei robot potrebbe diventare un nuovo supporto tecnologico non solo per i supermercati, ma anche per i consumatori stessi.

Dal MIT il robot che impacchetta la spesa

Dal primo storico sistema di self-checkout, installato nel 1986 in un supermercato Kroger nei pressi di Atlanta (Stati Uniti), la tecnologia ha fatto passi da gigante. Con questa tendenza verso l’automazione, la robotica nel settore della grande distribuzione organizzata (GDO) sembra essere il prossimo passo inevitabile.

Lo conferma l’ultima innovazione del dipartimento CSAIL del MIT, RoboGrocery: un sistema che, grazie alla visione artificiale e al suo braccio robotico, riesce a insacchettare una vasta gamma di prodotti con grande precisione.

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A Tech Crunch il team di ricerca riferisce la sua intenzione a voler migliorare il braccio robotico e il sistema di imaging, in modo da determinare con maggior precisione come e in quale ordine insacchettare gli oggetti. Se dovesse riuscire a rendere RoboGrocery ancora più efficiente, forse a breve potremo ritrovarci anche da noi RoboGrocery. E non solo nei supermercati, ma anche in ambienti industriali come gli impianti di riciclaggio.

Come funziona RoboGrocery

Riporta Tech Crunch, questo innovativo sistema è stato testato posizionando dieci oggetti (tutti sconosciuti al robot), su un nastro trasportatore di un supermercato. Essi variavano da prodotti delicati come uva, pane, muffin e cracker, a quelli più solidi come lattine di zuppa, scatolette e contenitori di gelato.

Il primo a entrare in azione è il sistema di visione artificiale, che rileva gli oggetti e ne determina le dimensioni e l’orientamento sul nastro. Quando il braccio robotico tocca gli oggetti (ad esempio l’uva), i sensori di pressione nelle dita rilevano la delicatezza del prodotto, e il robot capisce che non deve posizionarlo sul fondo della busta per non rovinarlo.

Un comportamento molto umano, visto che molti di noi hanno imparato col tempo come posizionare gli oggetti dentro la busta, ovviamente dopo varie “esperienze negative”. Al contrario, la lattina di zuppa, essendo un oggetto rigido, viene posizionata giustamente sul fondo della busta, così da garantire una distribuzione del peso ottimale.

Per saperne di più su questo studio, consigliamo la lettura del paper pubblicato su IEEE Xplore.

Valerie K. Chen, Lillian Chin, Jeana Choi, Annan Zhang e Daniela Rus, Real-Time Grocery Packing by Integrating Vision, Tactile Sensing, and Soft Fingers, IEEE Xplore (2024), DOI: 10.1109/RoboSoft60065.2024.10521917

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