Agritech, robot e raggi gamma per mappare la salute del suolo

Dal Regno Unito arriva una nuova soluzione agritech per aiutare gli agricoltori a mappare la salute del suolo più velocemente

Redazione

Un mix davvero insolito, che però potrebbe trasformare radicalmente il monitoraggio del suolo agricolo. Ed è proprio questo l’obiettivo a cui punta l’ultimo progetto agritech dell’Università di Plymouth (Regno Unito): un rilevatore di raggi gamma, montato su dei robot quadrupedi e cingolati, in grado di fornire agli agricoltori strumenti avanzati per mappare il suolo e prendere così decisioni più ponderate su come ridurne al meglio il degrado.

Il degrado del suolo e le possibili soluzioni agritech

Ma perché c’è così tanto interesse a monitorare il suolo? Perché il degrado sta limitando sempre più le zone agricole. Secondo il sito di informazione The Conversation, ogni anno il mondo perde 12 milioni di ettari di suolo agricolo a causa del degrado. Addirittura in Inghilterra e Galles, secondo un rapporto del 2019 dell’Agenzia per l’Ambiente, il 17% dei suoli presenta segni di erosione, mentre 4 milioni di ettari sono a rischio di compattazione dovuta al pascolo intensivo o all’uso di macchinari pesanti.

La situazione quindi non è affatto rosea, e così anche per quanto riguarda l’analisi, che si concentrano spesso su parametri chimici e fisici, trascurando così la complessità degli ecosistemi del suolo, che includono batteri, funghi, lombrichi e radici vegetali. A sua volta le variazioni locali e stagionali complicano ulteriormente il quadro, rendendo il monitoraggio sistematico un’impresa costosa e poco praticabile.

L’agricoltura rigenerativa come soluzione (iniziale)

Di fronte a queste sfide, gli agricoltori stanno già adottando diverse pratiche rigenerative per proteggere e ripristinare i suoli, come la semina di colture di copertura, la riduzione dell’aratura, il pascolo controllato e l’aumento della materia organica nel suolo.

Tutte strategie che non solo migliorano la struttura del terreno, ma aumentano anche la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti, favorendo raccolti più sostenibili nel lungo periodo.

Ma non basta. Anche l’innovazione tecnologica è necessaria per rafforzare questi sforzi. Da qui il citato mix a base di robot e raggi gamma.

Innovazione agritech: cani robot con rivelatori a raggi gamma

Come racconta la BBC, al centro di questo progetto agritech c’è una serie di robot quadrupedi e cingolati, sviluppata dalla società Robotriks, che grazie alle sue caratteristiche (velocità massima di 18 km/h e peso di soli 15 kg) può accedere a terreni difficili, come colline e siepi, dove i metodi tradizionali di analisi del suolo potrebbero non essere praticabili.

Una volta che il robot giunge in questi terreni, i ricercatori fanno partire un rilevatore gamma che misura le radiazioni naturali nel suolo, fornendo dati in tempo reale sulla sua salute. E non dopo qualche giorno o settimana come accade di solito attraverso la semplice raccolta dei campioni di terreno e la loro analisi in laboratorio.

Grazie a questa soluzione, precisa Will Blake (responsabile della sperimentazione presso l’Università di Plymouth), sarà possibile “fornire una mappa delle proprietà del suolo, rilevanti per l’agricoltore e il suo processo decisionale“. E si spera anche a basso costo, visto che al momento il rilevatore costa all’incirca 25mila sterline (circa 30mila euro).

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