Game Boy, 35 anni tra innovazione e successo tecnologico

Lanciato per la prima volta nel 1989, il Game Boy ha fatto la storia delle console portatili, anche grazie alla sua innovazione tecnologica

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Il 2024 è diventato un anno speciale per molti dispositivi. Dopo il Macintosh, un altro gioiello della tecnologia domestica ha raggiunto un notevole traguardo: ben 35 anni dal suo primo lancio. E tutti compiuti dal Game Boy. Non la prima console portatile al mondo, ma di certo quella che con la sua innovazione e il suo successo tecnologico ha cambiato il mondo del mercato videoludico per sempre.

Game Boy, 35 anni di storia

21 aprile 1989: è proprio in questa data che è uscito per la prima volta in Giappone il modello in bianco e nero di Game Boy. Per inciso, negli Stati Uniti la console portatile sarebbe arrivata il 31 luglio, mentre in Europa soltanto il 30 settembre 1990.

Ideato da Gunpei Yokoi per la Nintendo, Game Boy arriva sul mercato accompagnato da una versione di Tetris pubblicata da Nintendo stessa. Game Boy e Tetris formano all’uscita una coppia perfetta, e anche la prima innovazione del settore. A differenza del Game & Watch, che permetteva di giocare a un solo gioco, Game Boy fin dagli albori permette di giocare a tante opere diverse. Basta solo cambiare cartuccia.

Sintesi perfetta tra prezzo, qualità dei giochi e consumo delle batterie, praticamente con il Game Boy è nato a fine anni Ottanta e inizi anni Novanta il primo e vero mercato della console portatile, che continua tuttora con il Nintendo Switch.

Le particolarità tecniche

Se si guarda alla tecnologia con cui è uscito il Game Boy 35 anni prima oggi si riderebbe, ma allora era praticamente l’avanguardia. Per un volume di 90 mm x 148 mm x 32 mm e un peso di 220 grammi, lo schermo da 2,6″ del primo Game Boy non è retroilluminato, e ancora non può caricare i colori.

Andando sul tecnico, il Game Boy ha una CPU Sharp LR35902 8-bit impostata a 4,19 MHz, con 8 KB S-RAM interna e display LCD da 160 pixel × 144 pixel. Non ricaricabile, le 4 batterie tipo AA permettevano fino a circa 36 ore di gioco

Nel corso degli anni, il Game Boy è andato incontro a due differenti revisioni. Nel 1996 ha debuttato il Game Boy Pocket, una versione più piccola e leggera, e nel 1998 il Game Boy Light, dotato del primo schermo elettroluminescente.

Solo nel 1998 arrivano i colori, con l’apposita versione Color, che arriva fino a 2560 diversi colori sullo schermo, e con una tavolozza potenziale di 32.768 colori. Abbastanza colori da riuscire nel suo piccolo schermo a mostrare in tutta la loro bellezza i primi grandi blockbuster videoludici quali Pokémon Rosso/Blu/Verde, Super Mario Land, Dr. Mario, The Legend of Zelda: Link’s Awakening, Donkey Kong Land, Kirby’s Dream Land e Yoshi.

Dopo la versione Color, altre meraviglie tecnologiche introdotte sulla serie del Game Boy sono state il potenziamento della retroilluminazione nel 2003, più le prime tecniche primordiali di selfie con la Game Boy Camera.

Quanti tipi di Game Boy esistono

Ad oggi sono stati prodotti diversi modelli, tra cui il Game Boy Pocket, Game Boy Color, Game Boy Advance/Game Boy Advance SP e Super Game Boy. Ma ufficialmente il massimo della tecnologia raggiunto dal marchio è stato con il Game Boy Advance SP del 2003.

Dalla CPU a 32-bit con frequenza a 16,78 Mhz, l’Advance SP ha 384 kB di RAM totale, di cui 32 KB di RAM generale, più uno schermo TFT anti-riflesso da 2,9 pollici, con retroilluminazione e una palette di 32.768 colori possibili. E con tanto di batteria al litio ricaricabile, che permette 10 ore di gioco continuo (18 con la retroilluminazione spenta) con circa 3 ore di ricarica.

Dopo questo modello, pochi anni dopo è subentrato il Nintendo DS, l’erede spirituale e, allo stesso tempo, anche la piattaforma anticipatoria del mobile gaming. Eppure non ci sarebbe alcun DS senza GB.

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