I geni umani possono essere controllati attraverso l’utilizzo di elettricità. Questo è il risultato di una recente ricerca in cui è stata utilizzata della corrente elettrica per stimolare delle cellule pancreatiche.
Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni nella medicina e nella biologia, aprendo la strada a nuovi trattamenti per malattie genetiche. Addirittura si potrebbe far sì che gli attuali Fitness Tracker possano essere utilizzati nel campo della genetica.
Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno le implicazioni e i potenziali rischi associati a questa tecnologia promettente.
Come funzionano questi Fitness Tracker
Un recente esperimento scientifico condotto dall’ETH di Zurigo, in cui i ricercatori hanno utilizzato una tecnica chiamata “optogenetica” , ha portato alla scoperta di poter controllare l’attività dei geni umani attraverso impulsi elettrici. Questa tecnica coinvolge l’introduzione di geni sensibili alla luce nelle cellule umane, che possono essere attivati o disattivati tramite luce o impulsi elettrici.
Impulsi che teoricamente potrebbero essere dati anche da un Fitness Tracker. Sono dei comuni dispositivi indossabili, come un Apple Watch, ad oggi in uso per controllare il battito cardiaco, la temperatura, o il livello di glucosio nel sangue. Per quanto l’esperimento dia grandi speranze per lo sviluppo tecnologico dei Fitness Tracker, ad oggi non è ancora possibile indossare alcun dispositivo che permetta di manipolare direttamente i propri geni.
La strada per il controllo dei geni è ancora lunga
Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni nella medicina, consentendo di sviluppare nuovi trattamenti per malattie genetiche o condizioni mediche. Ad esempio, potrebbe essere possibile utilizzare l’elettricità per attivare geni che combattono il cancro o per disattivare geni responsabili di malattie ereditarie.
Tuttavia, è importante sottolineare che questa tecnica è ancora in fase di studio e richiede ulteriori ricerche prima di poter essere applicata in ambito clinico. Sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno le implicazioni etiche e i potenziali rischi associati a questa tecnologia.