Il percorso di crescita di CheckSig, fintech nata nel 2019 per semplificare l’investimento in Bitcoin e asset digitali, prosegue con successo. Al punto da chiudere il 2023 con un nuovo record di clienti e di ricavi, rispettivamente il +165% e il +154%.
Questi dati beneficiano di un anno positivo per i crypto-asset, ma sono rilevanti perché superano l’andamento del mercato. Se la performance di Bitcoin si è “fermata” a +154%, il controvalore in euro delle masse custodite da CheckSig è cresciuto del +333%, superando i 31 milioni di euro.
Trend sempre positivo per CheckSig
Come riporta il comunicato, si conferma un trend sempre positivo per CheckSig, capace di crescere anche durante il cosiddetto crypto-winter del 2022. Un inverno dove, a fronte di una discesa di oltre il 60% di Bitcoin:
- la crescita dei ricavi era stata del 141%,
 - quella dei clienti del 178%,
 - quella delle masse del 71%.
 
Se la novità del 2024 è che CheckSig è il primo e finora unico operatore cripto in Italia a poter svolgere il ruolo di sostituto d’imposta, la reputazione dell’azienda è da sempre oggettivamente eccellente. Unico custode al mondo a dare prova di riserva pubblica, è l’unica realtà cripto italiana ad avere coperture assicurative e controlli di audit esterni ed indipendenti.
Rafforzare gli standard di trasparenza
La società punta sempre più a rafforzare gli standard di trasparenza per la tutela degli investitori. Lo scorso maggio, il suo progetto “Prova-di-Riserve Individuale” è stato selezionato nella Call for Proposals del centro di innovazione della Banca d’Italia.
Il posizionamento in controtendenza della fintech italiana emerge anche dall’analisi del comportamento dei suoi clienti. Se le cripto-attività sono spesso scelte in un’ottica di trading, i clienti investono, invece, in una logica buy-and-hold di medio-lungo periodo. Nonostante la performance straordinaria di Bitcoin abbia invitato a significative prese di profitto, la clientela CheckSig ha infatti comprato per 7,8 milioni di euro contro 3,5 milioni di euro in vendita.
A riguardo commenta Ferdinando Ametrano, cofondatore e amministratore delegato di CheckSig:
“Il dato è in controtendenza rispetto al mercato cripto, ma in linea con il nostro posizionamento. Gli investitori che vogliamo raggiungere sono consapevoli e finanziariamente evoluti: parliamo di privati ed aziende in cerca di diversificazione ed efficienza allocativa per il loro portafoglio. In Italia siamo il punto di riferimento per gli high-net-worth individual e le persone ad alta patrimonializzazione cripto, a cui offriamo la sicurezza della nostra custodia, ma anche la best execution dei loro ordini e l’assolvimento di tutti gli obblighi fiscali […] Questo segmento di clientela si rivolge a noi direttamente, talvolta anche per l’indicazione dei loro consulenti finanziari.”.
E in merito al fatto che l’anno scorso CheckSig ha stretto accordi con primarie realtà della consulenza indipendente, come IFA Consulting, Ametrano aggiunge:
“Incontriamo le grandi reti di distribuzione nei nostri appuntamenti di formazione, tuttavia per ora guardano al mondo cripto dalla finestra. I consulenti indipendenti, invece, hanno accompagnato i loro clienti alla scoperta di questa nuova asset class di investimento”.
Checksig introduce Clear: ecco cos’è
Ma qualcosa si muove anche per il mondo della finanza tradizionale. CheckSig ha appena introdotto Clear, l’infrastruttura tecnologica per banche e istituzioni finanziarie che vogliono accedere in modo semplice e sicuro alle cripto-attività.
Michele Mandelli, managing partner di CheckSig, commenta:
”Clear rappresenta un punto di svolta nell’abilitare le istituzioni finanziarie all’offerta di servizi di investimento in asset digitali. La nostra piattaforma include la Prova-di-Riserve ed è offerta in modalità Crypto-as-a-Service, anche in white-label. Con Clear, banche ed intermediari possono accompagnare la clientela all’investimento cripto in piena sicurezza e adeguatezza regolamentare. E possono fidelizzare i propri clienti e attrarne di nuovi grazie ad una innovativa linea di business.”.
E conclude Ametrano:
“È inevitabile che anche la finanza tradizionale italiana dovrà sempre di più offrire servizi in ambito cripto. Basta pensare ai dati diffusi dall’Organismo Agenti e Mediatori (Oam) a riguardo del nostro mercato: gli investimenti detenuti dagli italiani presso intermediari cripto autorizzati erano quasi due miliardi di euro a giugno 2023: da allora sono almeno raddoppiati per la crescita dei corsi e sono destinati ad aumentare considerando che il 65% degli investitori ha meno di 40 anni. CheckSig è qui per accompagnare il mondo della finanza tradizionale alla gestione sicura e trasparente di questa nuova asset class, che può crescere molto nel segmento di clientela più maturo e facoltoso ed è imprescindibile per la clientela che diventerà significativa nel prossimo decennio.”.