Cloud computing: cos’è, i vantaggi esempi

Accedere ai dati in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo è solo uno dei vantaggi dell’adozione del cloud

Arianna De Felice
cloud computing

Molte aziende sono consapevoli dei potenziali vantaggi del cloud computing, ma molte meno tuttavia ne fanno uso su larga scala. Per le aziende che desiderano aumentare la velocità di innovazione, l’efficienza del proprio IT e il valore aziendale generato dalla propria tecnologia, è fondamentale implementare i servizi di cloud. Ma cos’è il cloud computing e quali sono i suoi vantaggi? Proviamo a rispondere qui.

Cos’è il Cloud Computing

Per cloud computing si intende uno spazio virtuale in rete che permette di appoggiarsi a software e hardware collocati altrove. Il cloud computing quindi, consiste nell’erogazione di servizi di calcolo, gestionali, operativi, offerti da un fornitore esterno. Potrà sembrare un argomento complicato ma, in realtà, fa già parte delle nostre vite da tempo: utilizziamo il cloud, ad esempio, quando dobbiamo inviare una email, ascoltare una canzone, vedere un film in streaming o archiviare documenti.

Quando nasce il Cloud Computing: la storia

La storia del cloud computing nasce anni addietro quando con parole e termini diversi vennero descritti gli stessi servizi che offre oggi. La prima comparsa di questo termine, però, fu nel 1997 a Dallas dal professor Ramnath Chellappa. In quegli stessi anni, diverse grandi aziende americane prima la Compaq, poi  VMware e Salesforce, cominciano a offrire i primi servizi virtuali alle aziende. La svolta però avviene negli anni 2000, dapprima con BlackBerry che porta internet sui dispositivi mobile e poi con Google che apre Gmail, il servizio di emal cloud based oggi tra i più diffusi nel mondo. Altre due grandi tappe per la storia dei servizi cloud sono: la creazione dei Web Services Amazon e del servizio di iCloud di Apple.

Caratteristiche del Cloud Computing

Ecco le 5 principali caratteristiche del cloud computing:

  • Autonomia. I vari servizi offerti possono essere richiesti in totale autonomia senza necessità di passare da un intermediario come gestori e/o provider;
  • On demand. I servizi sono erogati solamente quando è necessario. In questo modo sprechi, inefficienze e costi vengono ridotti al minimo;
  • Accessibilità. Grazie alla connessione da remoto si può accedere ai servizi in qualsiasi momento, ovunque ci si trovi e qualunque sia il dispositivo che si utilizza;
  • Scalabilità. Per scalabilità si intende la capacità del sistema di incrementare o diminuire le prestazioni offerte solo in relazione alle necessità o richieste specifiche;
  • Misurabilità. Ogni servizio viene controllato in maniera autonoma e trasparente. In questo modo è possibile misurare sempre gli effettivi consumi.

La differenza tra Pubblic Cloud e Private Cloud

Il cloud può essere di due tipi: pubblico o privato. Si definisce privato quando i servizi non sono condivisi con nessun’altra organizzazione e può essere in hosting, ovvero offerto da un provider terzo, o interno e quindi gestito dall’organizzazione stessa. E’ pubblico, invece, quando i servizi di computing sono condivisi con altri clienti. In questo caso, ovviamente, i dati e le applicazioni sono visibili ai soli utenti che ne hanno l’accesso mentre agli altri restano invisibili. I cloud pubblici includono servizi come SaaS, PaaS e IaaS.

Quali sono le principali tipologie di Cloud Computing

Esistono diversi modelli di servizi di cloud computing. Eccone alcuni:

  • Iaas: questo temine sta per Infrastructure as a Service ed è il modello più utilizzato. Si tratta di macchine infrastrutture di hardware utili per poter svolgere la propria attività come i server, le schede di rete e i sistemi di backup.
  • PaaS: Platform as a Service offre agli sviluppatori una piattaforma per creare applicazioni e servizi sul web. In questo modo al cliente finale non resterà che lavorare solamente allo sviluppo dell’applicazione stessa. Grazie al PaaS dunque si risparmiano tempi e costi di sviluppo e non bisogna preoccuparsi di manutenzioni e backup che vengono gestiti direttamente dal fornitore di servizi. L’esempio più noto sono i CMS come WordPress, sui quali vengono sviluppati poi i siti web;
  • SaaS: Nel caso del Software as a Service il fornitore mette a disposizione un programma già pronto per essere usato semplicemente accedendo ai software tramite web. Si beneficia dunque di un servizio senza preoccuparsi della sua gestione. Tra i principali vantaggi di SaaS vi sono che non è necessaria alcuna installazione, i dati vengono archiviati online e in questo modo si può accedervi da qualsiasi dispositivo e possono anche essere condivisi più facilmente con più utenti. Un esempio tra i più noti è Microsoft 365;
  • DaaS, infine, sta per Desktop as a Service. In questo caso il service provider fornisce desktop virtuali agli utenti finali ai quali vengono concessi in licenza tramite abbonamenti per utente. In questo caso è solitamente inclusa manutenzione, backup, aggiornamenti e storage dei dati. DaaS offre quindi costi inferiori, maggiore flessibilità e sicurezza avanzata. Infine esistono, due tipi di desktop: persistente ovvero desktop personalizzabili e salvabili così da poterli ritrovare come si erano lasciati e desktop non persistenti ovvero che vengono cancellati quando l’utente si disconnette.

Cloud Computing vantaggi, ovvero perché passare al Cloud

Tra i principali vantaggi del cloud computing vi è un netto risparmio sia dell’hardware che non deve più essere acquistato o aggiornato, sia perché, nella maggior parte dei programmi in cloud il pagamento è a consumo ovvero dello spazio utilizzato sul disco.

Vi sono poi praticità ed efficienza. Prima bisognava appoggiarsi a spazi di archiviazione fisici e con una memoria limitata che non sempre era possibile portare con sé. Con il cloud questo non c’è più e, anzi, si può accedere ai dati in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo. Un esempio di cloud computing tra i più diffusi è Google Drive sempre accessibile da qualsiasi luogo.

In ultimo vi è un fattore di scurezza che ha i suoi pro e, come vedremo a breve, i suoi contro. Tornando ai dispostivi fisici di una volta in caso di danneggiamento, per esempio, del disco rigido del pc o della memoria esterna i dati venivano irrimediabilmente persi nella maggior parte dei casi. Ora, ogni servizio di cloud computing offre dei sistemi di disaster recovery che, in caso di problemi o malfunzionamento, permettono di recuperare tutti i dati precedentemente salvati.

Svantaggi del Cloud Computing: una minaccia per i dati

A fronte di così tanti vantaggi, vi sono però anche alcuni svantaggi del cloud computing. Il primo è il più ovvio: il cloud dipende da internet e, quindi, senza connessione o con un segnale debole diventa impossibile accedervi e, quindi, lavorarci. Il secondo svantaggio invece riguarda un discorso di sicurezza e privacy. I dati, essendo inseriti su un server online corrono un maggior rischio di essere violati per ricerche di mercato, spionaggio industriale e così via.

Il problema della sicurezza è alla base delle aziende che offrono servizi di cloud e che quindi devono essere sempre più competitive e saper conquistare la fiducia del cliente. Proprio per questo nel tempo è nato un terzo tipo di cloud, il cloud w.digitech.news/cloud-deloitte-ed-elmec-insieme-per-fornire-un-servizio-ibrido-alle-aziende/”>ibrido. Combinando al suo interno un cloud privato e i servizi dei cloud pubblici, permette di salvare i dati sensibili sul server privato diminuendo così i rischi di esposizione.

I dati del Cloud in Italia

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, nel 2023 il mercato cloud italiano ha continuato a consolidarsi, con un tasso di crescita del +19% e un valore complessivo che ha raggiunto i 5,51 miliardi di euro. Nonostante l’emergere di nuove complessità legate alla situazione geopolitica, alla crisi energetica e al conseguente aumento dell’inflazione (con potenziali impatti rilevanti su un servizio energivoro come il cloud), le imprese nazionali hanno continuato a valutare positivamente i percorsi di digitalizzazione affrontati negli ultimi anni, ormai saldamente fondati nella “nuvola”. A trainare la crescita sono stati in particolare i servizi infrastrutturali (IaaS), che hanno raggiunto i 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022), arrivando a pari merito con la quota rappresentata dai servizi Software (SaaS), storicamente più diffusi.

Cloud Computing, le ultime novità

Tra le ultime novità Cloud troviamo:

  • Cloud ibrido e multi-cloud: l’adozione di modelli ibridi e multi-cloud, che combinano infrastrutture cloud pubbliche, private e on-premise, offre maggiore flessibilità, scalabilità e resilienza.
  • Edge computing: l’elaborazione dei dati viene spostata più vicino alla loro fonte, riducendo la latenza e il consumo di banda.
  • Containerizzazione: i container, come Docker e Kubernetes, permettono di impacchettare le applicazioni e i loro ambienti in modo indipendente, facilitando la distribuzione e la portabilità.
  • Intelligenza artificiale e machine learning: l’integrazione di AI e ML nei servizi cloud offre potenti strumenti per l’analisi dei dati, l’automazione e l’ottimizzazione dei processi.

Come il cloud aiuta la sostenibilità

Il cloud computing può contribuire alla sostenibilità in diversi modi:

  • Riduzione dei consumi energetici: i data center cloud sono spesso più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle infrastrutture on-premise, grazie all’utilizzo di tecnologie di raffreddamento più avanzate e alla condivisione delle risorse.
  • Ottimizzazione delle risorse: il cloud computing permette di scalare le risorse IT in base alle reali esigenze, evitando sprechi e costi inutili.
  • Smart working e collaborazione: gli strumenti cloud favoriscono il lavoro a distanza e la collaborazione tra team, riducendo gli spostamenti e le emissioni associate.
  • Sviluppo di soluzioni sostenibili: il cloud offre la piattaforma ideale per sviluppare e implementare soluzioni innovative per la gestione energetica, la riduzione dei rifiuti e la promozione di pratiche sostenibili.

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