Nella giornata di ieri si è compiuto un nuovo passo in avanti nell’ambito della digital transformation: è stata lanciata la Dichiarazione per il futuro di internet.
La Dichiarazione del futuro di internet
L’avvento di internet è stato una vera e propria rivoluzione digitale che è continuata anno dopo anno. Senza andare troppo indietro nel tempo, infatti, basta pensare quanto sarebbe stata diversa la pandemia senza la possibilità di collegarsi alla rete per parlare con amici e parenti lontani, per lavorare e per impiegare il tempo chiusi in casa. Internet però ha anche creato una serie di problematiche e sfide politiche. Dalle barriere di accesso alle minacce di sicurezza fino al reprimere la libertà di espressione e le fake news.
Con la nuova Dichiarazione, i Paesi aderenti, si impegnano, come riporta un documento pubblicato dalla Casa Bianca, a:
- Proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone;
 - Promuovere un Internet globale che favorisca il libero flusso di informazioni;
 - Promuovere una connettività inclusiva e conveniente in modo che tutte le persone possano trarre vantaggio dall’economia digitale;
 - Promuovere la fiducia nell’ecosistema digitale globale, anche attraverso la protezione della privacy;
 - Proteggere e rafforzare l’approccio multistakeholder alla governance che fa funzionare Internet a vantaggio di tutti.
 
Gli Stati Uniti, insieme ad altri 60 Paesi, Italia compresa hanno infatti accolto la sfida. tra questi vi sono: Albania, Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Capo Verde, Canada, Colombia, Costa Rica, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, Estonia, Commissione Europea, Finlandia, Francia , Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Israele, Giamaica, Giappone, Kenya, Kosovo, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Maldive, Malta, Isole Marshall, Micronesia, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Niger , Macedonia del Nord, Palau, Perù, Polonia, Portogallo, Romania, Senegal, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Taiwan, Trinidad e Tobago, Regno Unito, Ucraina e Uruguay.
Federico Morgantini Editore