Midjourney V1, il generatore di video AI che sfida Google e OpenAI

Midjourney entra nel mondo della generazione video con il modello image-to-video V1, che promette nuove forme di narrazione visiva

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

Midjourney, una delle piattaforme più influenti nella generazione di immagini tramite intelligenza artificiale, compie un salto decisivo: lancia ufficialmente V1, il suo primo modello per la creazione di video. Una mossa che va ben oltre la sperimentazione visiva, e che punta dritto verso un futuro fatto di simulazioni interattive e mondi generati in tempo reale. Con questo debutto, Midjourney si posiziona come un nuovo sfidante nel panorama dell’AI video, entrando in concorrenza diretta con colossi come Google (Veo) e OpenAI (Sora).

Midjourney V1: un modello video per animare l’immaginazione

Il nuovo modello V1 di Midjourney permette di trasformare un’immagine statica in un breve video animato, aprendo nuove possibilità creative per designer, artisti digitali e storyteller.

Il funzionamento è basato su un sistema image-to-video: gli utenti possono caricare una propria immagine o utilizzare una già generata dall’intelligenza artificiale di Midjourney per ottenere quattro clip da cinque secondi ciascuna.

Due le modalità principali per dare vita al movimento: una completamente automatica e l’altra manuale, che consente di descrivere con parole il tipo di animazione desiderata.

Inoltre, è possibile regolare l’intensità del movimento, sia del soggetto che della telecamera.

Sebbene i video siano inizialmente brevi, è già prevista la possibilità di estenderli fino a 21 secondi, lasciando intravedere uno sviluppo futuro orientato al racconto visivo più articolato.

Estetica riconoscibile e costi elevati: tra sogno e realtà

A distinguere V1 dalle altre soluzioni sul mercato non è solo la sua interfaccia o la tecnologia sottostante, ma lo stile visivo. I video prodotti mantengono quell’atmosfera onirica, quasi pittorica, che ha reso famosa Midjourney nel panorama AI.

Non punta al fotorealismo esasperato come i modelli di OpenAI (Sora) o Google (Veo), ma si rivolge a un segmento di creativi più interessati a un’estetica personale e suggestiva.

L’accesso al modello, però, non è gratuito. La generazione di un singolo video consuma circa otto volte le risorse richieste per una semplice immagine. I costi partono da 9 euro al mese per l’abbonamento base, mentre per usufruire della generazione illimitata in modalità “Relax” – più lenta – si può arrivare a oltre 110 euro mensili.

Midjourney ha comunque annunciato che i prezzi verranno rivisti a breve, suggerendo una fase di sperimentazione commerciale.

Un lancio ambizioso in piena tempesta legale

La presentazione di V1 arriva in un momento altamente controverso per l’azienda. Solo pochi giorni prima del lancio, Midjourney è stata citata in giudizio da Disney, Universal e altri grandi nomi di Hollywood. Le accuse? Aver utilizzato immagini protette da copyright per addestrare i propri modelli, tra cui figure iconiche come Homer Simpson o Darth Vader. Nella denuncia si parla esplicitamente di una “voragine di plagio”.

Questo scontro legale solleva questioni cruciali su come le AI vengono addestrate, su cosa costituisca “ispirazione” legittima e dove invece si configuri una violazione del diritto d’autore. Midjourney non è la sola ad affrontare questo tipo di accuse: molte aziende del settore si trovano ora in una zona grigia giuridica, in attesa che la normativa internazionale si adatti alla velocità dell’innovazione tecnologica.

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