Per la prima volta, Kaspersky Lab ha rilasciato la propria suite antivirus di punta, Kaspersky, anche per gli utenti domestici su piattaforma Linux. Una mossa inedita per l’azienda, che finora aveva concentrato i suoi strumenti di sicurezza su questo sistema operativo esclusivamente nel settore enterprise. Un passo che segna un cambio di rotta significativo nel modo in cui viene percepita la sicurezza del mondo GNU/Linux, storicamente ritenuto più sicuro — se non addirittura immune — rispetto a Windows o macOS.
Linux non più immune come un tempo secondo Kaspersky
Il lancio di un antivirus su Linux fa discutere, perché il sistema operativo è da sempre considerato difficile da attaccare: il suo design, basato su permessi utente rigorosi e repository centralizzati e verificati, limita fortemente l’accesso dei malware al sistema.
Per molti utenti, dunque, l’idea stessa di installare un antivirus su Linux è sembrata a lungo superflua. Ma secondo Kaspersky, questa convinzione è ormai datata. In una nota ufficiale, l’azienda ha sottolineato come il numero di programmi malevoli mirati a Linux sia aumentato di 20 volte negli ultimi cinque anni. Un dato che, di per sé, mette in discussione la presunta invulnerabilità del sistema.
A sostegno della tesi, il gruppo ha citato il caso della backdoor nella utility xz, emersa l’anno scorso e definita come “il potenziale attacco più diffuso all’ecosistema Linux della sua intera storia”. Un episodio sventato per poco, che ha mostrato come anche le fondamenta di un sistema considerato sicuro possano essere vulnerabili.
Una suite antivirus per Linux firmata Kaspersky
Per affrontare questa nuova realtà, Kaspersky per Linux introduce una protezione completa e aggiornata: scansioni antivirus basate su intelligenza artificiale, monitoraggio in tempo reale del sistema e dei file, controllo automatico dei dispositivi rimovibili come chiavette USB e una difesa proattiva fondata sull’analisi comportamentale, in grado di intercettare anche malware ancora sconosciuti.
La suite include inoltre una funzione anti-phishing, che segnala all’utente link sospetti, e una protezione per i pagamenti online, utile per verificare la sicurezza dei siti di e-banking prima di completare una transazione.
Il nuovo software è disponibile per le principali distribuzioni Linux a 64 bit, nei formati DEB e RPM, e supporta ufficialmente sistemi come Ubuntu, ALT Linux, Uncom e RED OS. Non si tratta però di un prodotto gratuito: la suite è inclusa nei consueti piani di abbonamento a più livelli dell’azienda russa — Standard, Plus e Premium. Per chi desidera proteggere una singola macchina Linux, l’opzione più accessibile è il piano Standard, con un prezzo di partenza di 38,99 dollari l’anno.