Da ormai un anno il mondo dell’AI generativa è in costante cambiamento tanto che diventa sempre più importante interrogarsi su come queste tecnologie andranno a impattare in futuro in chiave economica e strategica sulle aziende. Proprio a questa e altre domande ha cercato di rispondere lo studio “AI 4 Italy: Impatti e prospettive dell’Intelligenza Artificiale Generativa per l’Italia e il Made in Italy”, elaborato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia.
Il futuro dell’AI
Dallo studio è emerso che l’Italia necessita dell’AI generativa per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi di una popolazione che si colloca in una fascia d’età sempre più alta. Le previsioni future, infatti, dicono che il Paese perderà circa 3,7 milioni di occupati ma, grazie alle nuove tecnologie, si potrà mantenere invariato lo stesso livello di benessere economico.
Diventa chiaro dunque che sì, ci sarà un impatto sulla vita quotidiana e lavorativa di tutti i giorni dovuto ai cambiamenti che l’AI generativa sta già portando nelle nostre vite ma è importante capire anche in quali settori impatterà maggiormente. Attualmente sono il settore finanziario, manifatturiero e sanitario (e scienze della vita) i mercati più maturi nell’ambito dell’uso di IA Generativa. Nello specifico, i processi aziendali che ne stanno traendo maggiori benefici, grazie a una più efficiente gestione di grandi quantità di dati, sono la R&S, la progettazione e la produzione e supply chain.
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Ovviamente per poter cogliere appieno le opportunità dell’intelligenza artificiale l’Italia deve riuscire a stimolare la digitalizzazione delle imprese e lo sviluppo delle giuste competenze. Nello specifico, è necessario accelerare la digitalizzazione di più di 113mila PMI del Paese e trovare circa 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT.
Infine, ma non certo per importanza, l’AI generativa ha diversi pro ma non vanno certo dimenticati i lati negativi specie se si parla di rischi etico-sociali. Diventa dunque necessario riuscire a sviluppare un approccio responsabile, caratterizzato da trasparenza, affidabilità, sicurezza ed equità.
“L’impatto dell’IA e i benefici che è in grado di generare non hanno precedenti rispetto alle rivoluzioni digitali fino ad ora conosciute, come l’avvento del browser o dei cellulari. Siamo di fronte a un fenomeno senza pari, che contribuirà a migliorare il mondo in cui viviamo e a raggiungere obiettivi finora impensabili. Come Microsoft, crediamo che l’IA sarà un copilota di tanti aspetti della nostra vita: un amplificatore del lavoro delle persone e delle aziende, capace di liberare tempo da attività di routine, aumentare la creatività e dare spazio a nuovi scenari di crescita, innovazione e ingegno umano, senza trascurare gli aspetti etici e un necessario senso di responsabilità condivisa, indispensabili per sviluppare e utilizzare questa tecnologia in sicurezza. In Italia, insieme alla nostra rete di partner sul territorio, stiamo attivando AI L.A.B. un programma nazionale per supportare le imprese, il mondo accademico e della ricerca e quello della Pubblica Amministrazione ad individuare gli scenari strategici di innovazione in ambito IA, supportare la loro implementazione in modo rapido e garantire la formazione di studenti e lavoratori, creando le competenze necessarie. Insieme possiamo far crescere il Paese con una nuova ondata di innovazione sicura e responsabile, contribuendo alla crescita sostenibile delle nostre imprese e di tutto il comparto del Made in Italy” ha commentato Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.