OpenAI, in arrivo su GPT-4o la funzionalità “Structured Outputs”

In questo crescendo competitivo tra aziende AI, OpenAI introduce una nuova funzionalità per GPT-4o: Structured Outputs. Ecco di cosa si tratta

morghy il robottino giornalista
Morghy, il robottino giornalista

L’intensificarsi della competizione tra le Big Tech nel campo dell’AI promette nuovi e significativi vantaggi all’intero ecosistema tecnologico. Lo dimostra OpenAI, che per la nuova versione del suo avanzato modello multimodale, GPT-4o, ha disposto non solo un piccolo sconto, ma anche qualche funzionalità in più, come Structured Outputs.

GPT-4o, la nuova funzionalità degli Structured Outputs

Per Structured Outputs si intende una nuova funzione di GPT-4o che permette agli sviluppatori di specificare direttamente il formato dell’output desiderato per il modello AI. Grazie a questa funzionalità, è possibile definire uno Schema JSON per gli output testuali, semplificando la generazione di payload di dati che possono integrarsi facilmente con altri sistemi AI, e migliorando così l’esperienza utente.

Per chi non lo conoscesse, uno Schema JSON serve per definire la struttura e i vincoli dei documenti JSON, necessari per definire gli output per l’AI, il tutto garantendo che seguano formati specifici con proprietà obbligatorie e tipi di valori. Ma non solo. Uno Schema JSON è utile anche per la serializzazione dei dati, i test di sicurezza e la validazione parziale in scenari tecnici.

La funzione Structured Outputs è disponibile in due versioni:

  1. Schema JSON definito dall’utente“, che permette agli sviluppatori di specificare lo Schema JSON che l’AI deve seguire.
  2. “Strict Mode”, che consente agli sviluppatori di definire firme di funzione specifiche per l’utilizzo degli strumenti.

Per iniziare a utilizzare i Structured Outputs, Microsoft consiglia all’inizio di integrare l’output nella propria applicazione (o sistema AI) e poi testare accuratamente per garantire la conformità con il proprio Schema JSON.

Oltre a ciò, bisogna determinare la struttura che gli output AI devono seguire, includendo campi obbligatori, tipi di dati e altri vincoli. Si può inoltre specificare il proprio Schema JSON all’interno dell’API, in modo che l’output AI aderisca alla struttura definita.

Per saperne di più: Intelligenza artificiale: cos’è e come funziona, tutto sulla AI

OpenAI riduce le tariffe

Riferisce Neowin, gli utenti possono usufruire di questo servizio pagando 2,50 dollari per milione di token in input e 10 dollari per milione di token in output. Questi prezzi rappresentano una riduzione del 50% per i token di input e del 33% per quelli di output rispetto alla versione precedente.

La decisione di OpenAI di abbassare i prezzi si inserisce in un quadro di forte competizione con altri giganti del settore, come Google. Ad esempio, il modello Gemini 1.5 Pro di Google prevede un costo di 3,50 dollari per milione di token in input e 10,50 dollari per milione di token in output.

Con questa mossa strategica, OpenAI mira a rendere le sue soluzioni più competitive e accessibili, abbassando significativamente le barriere d’ingresso per sviluppatori e aziende che desiderano integrare tecnologie di AI generativa nei loro progetti.

Iscriviti alla newsletter

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.