Secondo Kaspersky, il 65% degli italiani ha sfiducia nei servizi che fanno utilizzo improprio dei dati.
I servizi e le piattaforme che subiscono data breach, oltre a risolvere il problema contingente devono non sottovalutare l’impatto sugli utenti. Secondo uno studio condotto da Kaspersky a livello globale, più della metà degli italiani (58%) diffida dei servizi online che subiscono una violazione o un data breach. Sfiducia che sale al 65% se il servizio online fa un uso improprio dei dati: in questo caso gli utenti smetterebbero di usufruire dei servizi del provider per paura che le proprie informazioni personali possano essere vendute a terzi.
L’utente del 2021 è ormai informato e attento ai suoi dati e all’importanza che essi rivestono. Complice l’’incremento di attività svolte online come lo shopping, l’intrattenimento, la comunicazione e il business, il 57% degli intervistati da Kaspersky è preoccupato che la loro attività online sia costantemente monitorata dai siti web o dai servizi online a cui accedono.
Una volta subita una violazione poi, il 58% degli utenti ha dichiarato di smettere di utilizzare un provider online violato. Sono già in molti gli utenti che esigono una maggiore protezione dei dati sensibili, sia dalle imprese che dai governi. Importante il tema della trasparenza: il 63% degli italiani vorrebbe che le aziende fossero più trasparenti quando si parla di trattamento dei dati mentre il 48% pensa che dovrebbero essere altrettanto trasparenti sul funzionamento della loro tecnologia. Un tema che tocca anche i governi: il 51% degli intervistati da Kaspersky chiede che siano più chiari sui processi di raccolta e gestione dei dati.
Questo non vuol dire che gli utenti sono contrari all’idea del data processing in generale: gli utenti sanno che i dati sono fondamentali per il corretto funzionamento delle app che utilizzano. Tuttavia, considerando che i dati personali di un intervistato su venti (5%) sono stati condivisi in modo inappropriato da una terza parte – con conseguente diffusione di informazioni personali sensibili (45%) o perdita di denaro (50%) – è importante adottare una maggiore cautela per il futuro.
“I risultati dell’indagine hanno dimostrato che gli utenti hanno sviluppato una maggiore consapevolezza per cui ora richiedono un livello più alto di trasparenza nella gestione della loro privacy. Questo è un aspetto che noi di Kaspersky abbiamo portato alla luce anche nel settore della cybersecurity e che sosteniamo e incoraggiamo fortemente. Infatti, abbiamo recentemente ricollocato la nostra attività di elaborazione dei dati in Svizzera. Dal nostro punto di vista questo cambiamento nell’atteggiamento degli utenti ci aiuterà a rendere l’elaborazione dei dati più sicura e trasparente in futuro. Le aziende dovrebbero essere consapevoli di quanto ignorare questo cambiamento potrebbe essere dannoso per la loro reputazione“, ha dichiarato Marina Titova, Head of Consumer Product Marketing presso Kaspersky.