L’AI offre potenziali benefici significativi alle imprese ma la realizzazione di questi vantaggi richiede un impegno strategico, investimenti mirati e una leadership decisa per superare le sfide e massimizzare l’impatto dell’AI nel contesto aziendale. A dirlo è l’ultima indagine svolta dal Boston Consulting Group.
AI in azienda tra sfide e strategie
Oltre quarti dei dirigenti hanno indicato l’AI tra le principali priorità strategiche per il 2025 e, per raggiungere gli obiettivi, prevedono anche di incrementare gli investimenti nel settore.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo e gli investimenti significativi, molte organizzazioni faticano a tradurre il potenziale dell’AI in profitti concreti. Dall’indagine di BCG emerge infatti che la maggior parte delle aziende punta troppo in basso, dando priorità a iniziative su piccola scala e incentrate sulla produttività.
L’altro grande problema sono le competenze che scarseggiano con pochi dipendenti adeguatamente formati. Infatti meno di un terzo delle aziende ha riqualificato un quarto della propria forza lavoro per utilizzare l’intelligenza artificiale. È meglio di un anno fa , ma è ben lontano da dove le aziende devono essere affinché i lavoratori si sentano a loro agio con una tecnologia che minaccia il lavoro.
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Per colmare questo divario, BCG suggerisce un approccio strategico focalizzato su:
– Rompere il divario dell’immaginazione. Ripensare i modi di lavorare e i modelli organizzativi e operativi.
– Targeting e definizione delle priorità per gli sforzi di IA. Concentrarsi su alcune opportunità strategiche, incoraggiando anche gli sforzi esplorativi dal basso.
– Mettere l’IA al servizio dell’ambizione aziendale. Gestire l’IA come una trasformazione, con risultati chiari e un rigoroso monitoraggio del valore.
– Guidare il cambiamento culturale e organizzativo. Reinventare i flussi di lavoro, potenziare le competenze dei team e promuovere una cultura di innovazione dell’IA.
– Prepararsi per il futuro. Anticipare il prossimo valore dell’IA e i rischi associati.